Scuola
Scuola, bufera su classi 'ghetto' per immigrati. ROpposizioni:'nuovi ghetti,torna apartheid'. Anche Chiesa si oppone ApCOM, 16.10.2008 Roma, 16 ott. (Apcom) - Si fa rovente lo scontro sulla mozione leghista approvata ieri alla Camera per l'istituzione di 'classi di inserimento' riservate ai figli di immigrati. Da opposizione e sindacati arriva una condanna senza mezzi termini e l'accusa alla maggioranza di voler istituire 'l'apartheid'. Ma critiche arrivano anche dall'interno del Pdl e dalla Chiesa: il cardinale Angelo Scola non esita a precisare di "non essere favorevole" alla soluzione ideata dal Carroccio. "Laddove ci sono degli educatori capaci, questa varietà di provenienza, equilibratamente scelta, si sta rivelando - spiega - una autentica ricchezza". Non fa sconti al centrodestra Walter Veltroni, per il quale la mozione approvata ieri alla Camera è "intollerabile". Il leader del Partito democratico ricorda che anche gli italiani sono stati emigranti e non avrebbero accettato un trattamento simile per i loro figli, quindi sottolinea che "l'immigrazione clandestina è aumentata del 50%" nonostante gli annunci fatti dal governo perché "le chiacchiere sono una cosa, la realtà è un'altra". Parlano apertamente di "apartheid" il leader del Pdci Oliviero Diliberto, Fabio Evangelisti dell'Idv e Claudio Grassi di Rifondazione comunista. Anche per il segretario della Cgil Guglielmo Epifani l'iniziativa leghista richiama "gli aspetti bui dell'apartheid". Ma per il leader sindacale "questo atto non è solo l'ennesima dimostrazione dell'intolleranza razziale che caratterizza la destra al governo, ma anche la conseguenza della devastazione contenuta nei provvedimenti sulla scuola: i tagli previsti dalla riforma Gelmini determinano, infatti, l'impossibilità di seguire adeguatamente tutti i bambini nelle loro specificità". Contrario anche il sindacato più vicino al centrodestra. "L'idea di ghettizzare bimbi immigrati in classi differenziate è contraria - ammonisce Renata Polverini, leader dell'Ugl - alla filosofia di integrazione degli stranieri che il sindacato persegue e che dovrebbe essere alla base delle politiche per l'immigrazione di questo Paese". Difende la mozione il sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza: "Le classi-ponte non vanno intese come un ghetto - dice - ma come un aiuto ai ragazzi stranieri, per meglio inserirsi nel sistema scolastico italiano". La Lega nord prova a stemperare gli animi, precisando che "le classi d'inserimento vanno intese come uno strumento per integrare al meglio i ragazzi, e non per emarginare o discriminare nessuno di loro". Ma i dubbi toccano anche il Pdl, e le deputate Alessandra Mussolini e Souad Sbai (quest'ultima di origine marocchina), fanno sapere di "sentire il dovere di chiedere un incontro urgente, proprio sulla questione, con il ministro dell'Istruzione Gelmini".
Il
punto ora è il destino che la mozione avrà: un eventuale emendamento
al decreto Gelmini, che martedì sarà in aula al Senato, renderebbe
più complicato il percorso, mentre l'opposizione già prevede che il
governo porrà la fiducia su quel provvedimento come ha già fatto
alla Camera. Per questo il capogruppo del Carroccio al Senato,
Federico Bricolo, fa capire che a fronte di garanzie precise la Lega
potrebbe accettare tempi più lunghi: "Stiamo valutando, intanto il
governo ha preso l'impegno. Valuteremo insieme al governo la strada
legislativa che permetterà di concretizzare quanto deciso ieri dalla
Camera".
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