Scuola, la protesta blocca piazzale Roma.

In diecimila, secondo la polizia municipale, alla marcia di insegnanti e genitori.
Falò in campo San Geremia.

di Roberta Brunetti da Il Gazzettino di Venezia, 11.10.2008

Era da anni che a Venezia non si vedevano tanti manifestanti: 10 mila, a sentire gli organizzatori, tra gli 8 e i 10 mila per la polizia municipale, almeno 5 mila nella stima più prudente della questura. Una marea umana che, stretta tra la rampa del Tronchetto e Piazzale Roma, ha finito per bloccare l'ingresso a Venezia. Più di un'ora di disagi per pendolari e turisti, con le fila degli autobus ferme sul ponte della Libertà e Piazzale Roma semiparalizzato dal lunghissimo corteo.

Per la protesta organizzata dal mondo della scuola, a cui all'ultimo momento era stato negato il ponte della Libertà, è stato comunque un successo nei numeri. Il percorso ridotto prevedeva il ritrovo al Tronchetto alle 17 per raggiungere, attraverso il ponte di Calatrava, campo San Geremia. E al Tronchetto sono arrivati in tantissimi: il popolo organizzato dai sindacati (per l'occasione tutti uniti, da Cgil, Cisl, Uil a Gilda, Snals, Cobas), il coordinamento per la difesa della scuola pubblica, quello degli studenti medi, la rete per l'autoaffermazione, ma anche tanti genitori richiamati dal tam tam spontaneo della protesta di questi giorni nelle scuole, molti con figli al seguito. In prima fila, come annunciato, la Rete di quei precari che con questa riforma rischiano davvero il posto.

Totale: migliaia e migliaia di persone. Troppe per mantenere sgombra la viabilità per il Tronchetto. Così, già alle 17, è tutto fermo. Una lunga fila di macchine e autobus che suonano inutilmente il clacson. Alle 17.25 anche Piazzale Roma è intasato. E resterà bloccato, con un'unica corsia per l'uscita al rallentatore, fino alle 18.37, come cronometrano i vigili urbani. Intanto il corteo urlante, ma tranquillo, ha iniziato il suo cammino in un clima festoso. Soliti cori, soliti striscioni. I pulmini dei sindacati sparano musiche anni settanta. Il clima è un po' d'amarcord, facce entusiaste, c'è persino chi si commuove. Sul ponte di Calatrava, che vibra più del solito, si accendono le fiaccole. Tra tanta gente, non mancano volti noti: il prosindaco, Michele Mognato, il presidente della Provincia, Davide Zoggia. Tantissimi i sindacalisti, vecchi e nuovi. Per loro è una festa. Nelle parole degli organizzatori c'è la soddisfazione di aver portato in piazza tanta gente. «Ma la vera novità è il colore delle tante bandiere - sottolinea Fabio Barina, della Gilda - qui c'è tutta la scuola che protesta per questo disastro immane». C'è anche un senso di rivincita per il divieto del ponte della Libertà. «Così hanno creato più confusione - osserva Carlo Forte, della Cgil -, forse credevano che fossimo quattro gatti e invece....». «La verità è che hanno avuto un ordine dall'alto - incalza Angelo Zaccaria, dei Cobas - il ponte della Libertà ci avrebbe dato troppa visibilità».

Il finale è in un campo San Geremia strapieno. Urla e falò contro il ministro Gelmini. Prossimo appuntamento: lo sciopero del 30 ottobre, anche questo unitario.