Venerdì sciopero generale dei sindacati e corteo
a Roma contro i tagli e la riforma
La Cgil: "Il provvedimento varato due giorni fa dal Cdm non incide"
Università, il decreto non basta
tutti in piazza il 14 novembre
La Rete degli studenti: "La maggioranza ammetta
i propri errori"
E oggi alla Sapienza di Roma lezioni per i bimbi delle elementari
la
Repubblica, 9.11.2008
ROMA - "Warning: pericolo onda anomala". C'è un omino stilizzato in
fuga da un'onda blu che accoglie i visitatori del sito di Uniriot,
il "network delle facoltà ribelli". L'onda è la protesta che non si
ferma, ripetono gli studenti. Si apre una nuova settimana di
passione per l'università, che scenderà in piazza a Roma venerdì 14
per lo sciopero generale proclamato dai sindacati di categoria
contro i tagli e la riforma Gelmini. E mentre la Rete degli studenti
insiste nel chiedere il ritiro dei decreti, proseguono le iniziative
alternative: oggi, alla Sapienza di Roma, attività didattiche per i
bambini delle elementari. Sul fronte politico si registra
l'intervento di Antonio Di Pietro: "I soldi tolti alla scuola vanno
restituiti - ha detto - non si può lasciare la riforma
dell'istruzione al ministro dell'Economia. Il fatto che il governo
abbia deciso di travasare in un ddl ciò che era in un decreto
dimostra che è stato preso con le mani nella marmellata".
Cgil: "Il decreto non
incide".
Il decreto sull'università varato due giorni fa dal Cdm "non incide
sui punti di sofferenza prodotti dai provvedimenti di governo",
dunque "il 14 novembre l'università, la ricerca e l'Afam saranno in
piazza a manifestare per cancellare la legge 133 e le sue devastanti
conseguenze". Così Domenico Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil,
conferma la mobilitazione di venerdì prossimo.
Assemblea delle facoltà.
"Il movimento non si arresterà fino al ritiro dei tagli". Così un
comunicato degli studenti della Sapienza. "L'onda - si legge - vede
mobilitarsi le maestre elementari contro la distruzione del tempo
pieno e del modello pedagogico della primaria, gli insegnanti
precari delle superiori che perderanno ogni speranza di
stabilizzazione a causa dei tagli di Tremonti e Gelmini, i
ricercatori precari dell'Università e degli enti di ricerca che
rivendicano la stabilizzazione e il rilancio della ricerca
pubblica". Appuntamento il 16 novembre alle 11.30 con un'assemblea
nazionale con la partecipazione di studenti medi e universitari,
maestre, insegnanti, ricercatori.
Rete studenti: "Maggioranza
ammetta i propri errori".
"Non accettiamo scaricabarile dagli esponenti del governo". La Rds
chiede alla maggioranza di ammettere i "propri errori e di ritirare
i decreti su scuola e università. Gelmini è esecutrice di un
progetto condiviso dalla maggioranza, non sarà individuando in lei
un capro espiatorio che la maggioranza di governo riacquisterà
consenso".
Baby-alunni in facoltà.
Una domenica particolare alla Sapienza di Roma con lezioni e
attività didattiche per i bambini delle elementari. Gli studenti
della facoltà di Chimica, Fisica, Geologia e Medicina, così come
quelli delle altre facoltà, hanno mostrato ai piccoli "le meraviglie
della scienza". "La nostra protesta oggi è quanto mai costruttiva -
spiega Andrea, di Chimica - mostriamo ai piccoli esperimenti con
oggetti e prodotti che usiamo ogni giorno in casa, come l'ammoniaca
o i detersivi. Cose semplici, piccole dimostrazioni che servono a
far capire quanto sia importante studiare e fare ricerca nelle
università".
La riforma in Gazzetta
ufficiale.
Domani si concretizza il primo tassello della riforma Gelmini, quel
decreto legge "tecnico" varato giovedì dal Consiglio dei ministri.
Da viale Trastevere, dove il testo è stato aggiornato - per la parte
relativa agli associati - per quanto riguarda gli imminenti concorsi
(già banditi da tempo e le cui domande scadono proprio domani),
assicurano che il dl arriverà al Quirinale per la firma del capo
dello Stato, prima di essere pubblicato in serata sulla Gazzetta
Ufficiale. Giusto in tempo, quindi, per mandare avanti la complessa
macchina dei tanto attesi concorsi.
La norma sui fuori corso.
A viale Trastevere si studiano gli incentivi per gli studenti che
riescono a laurearsi nel tempo previsto o limitando al minimo il
periodo fuori corso, con norme più rigide per chi passa troppo tempo
in facoltà senza arrivare alla laurea. La Gelimini vuole aiutare gli
studenti che lavorano, non i "parcheggiati". Per un'idea del
fenomeno ci sono i dati Istat: nel 2006, il 66% dei 271 mila 115
laureati ha terminato fuori corso. Gli iscritti all'università fuori
corso (dati Censis) sono passati dai 121 mila 508 del 2003-2004 ai
245 mila 604 del 2004-2005 (+102,1%) e nel 2005-2006 dovrebbero
superare le 300 mila unità, con un incremento pari al 37,6%.