scuola

Codacons: Occorre seria programmazione
controlli sicurezza

"Istituti sono luoghi di lavoro, basta applicare quelle regole"

ApCOM, 26.11.2008

Roma, 26 nov. (Apcom) - Occorre una "seria programmazione dei controlil di sicurezza nelle scuole" per evitare che tragedie come quelle della scuola di Rivoli possano ripetersi. Lo afferma in una nota il Codacons, spiegando che "la sicurezza nelle scuole non è solo emergenza. Occorre passare - sottolinea - ad una seria programmazione dei controlli di sicurezza nelle scuole, come ha sottolineato il sottosegretario Bertolaso che ha dichiarato ieri ai giornali che i fondi eccezionali stanziati dopo la tragedia di San Giuliano, nel 2002, sono stati impegnati solo nel 2008".

Le scuole - spiega il Codacons - sono luoghi di lavoro perché ci lavorano insegnanti e bidelli e perché la giurisprudenza è concorde nel ritenere anche gli studenti lavoratori ai fini della sicurezza. Il testo unico sulla sicurezza del lavoro - prosegue l'associazione dei consumatori - in vigore da giugno 2008, introduce l'obbligo di redigere il documento di valutazione del rischio, sulla base del quale il datore di lavoro, per le scuole si tratta della Provincia o del Comune, deve intervenire, pena la condanna penale del responsabile. La giurisprudenza - sottolinea - ha stabilito che i dirigenti provinciali e comunali devono impiegare i fondi prima per la sicurezza nelle scuole e poi per le altre cose".

La prevenzione e la sicurezza del lavoro è compito del servizio sanitario nazionale - puntualizza - e non della Protezione civile. Lo Stato provveda - ammonisce - attraverso l'Istituto di cui dispone: l'Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro) che costa 200 milioni di euro e che è noto più per deficienze e cattiva amministrazione che per gli interventi di prevenzione. Quel che si deve evitare adesso - conclude il Codacons - è, sull'onda della emozione della vittima, una corsa alle consulenze private di scuola in scuola, con una dilatazione incontrollata della spesa e nessuna garanzia di professionalità oltre l'intuito dei dirigenti scolastici".