Assegnati i fondi previsti dalla Finanziaria del
governo Prodi
Premiati i giovani ricercatori Matteo Tonelli, la Repubblica, 21.11.2008 ROMA - La faccia da baroni proprio non ce l'hanno. Giovani ricercatori che giudicano giovani ricercatori. Tutti sotto il 40 anni. In tempo di tagli degli stanziamenti alla ricerca, di scandali e nepotismo, la fase finale del progetto "bando giovani ricercatori 2007" fa notizia. Perché appare in linea con la tanto invocata meritocrazia. Perché supera lo scoglio, davvero ingombrante, della selezione "pilotata". Perché si lascia alle spalle favori e raccomandazioni e punta tutto sul merito. Tutto parte dalla Finanziaria 2007, varata dall'ultimo governo Prodi, che prevede una quota non inferiore al 5% delle risorse destinate alla ricerca sanitaria del ministero andasse a progetti di giovani ricercatori. L'idea che il senatore del Pd Ignazio Marino, attuale presidente della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, trasformò in un articolo della manovra, parte da una considerazione: "I giovani ricercatori vanno a lavorare all'estero perché, a differenza dell'Italia, si sentono giudicati nel merito" . Da questo nasce l'idea di una commissione composta da 10 ricercatori (metà italiani, metà stranieri) con meno di 40 anni. Alla testa dei quali c'è Monica Buzzai, 37 anni. Dieci ricercatori che vengono scelti secondo la valutazione dell'impatto dei loro lavori nel mondo scientifico. La risposta è corale. Alla chiusura del bando arrivano 1.500 progetti. Poi ridotti a 1.250, a 154 e infine a 40, 26 dei quali finanziabili (20 progetti riguardano la ricerca innovativa, sei quella nel campo delle problematiche socio-sanitarie). "Il 40-50% del totale - spiega il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio - riguarderà il campo della ricerca traslazionale", cioè ricerca nel campo preclinico che poi trasferisce risultati in quello clinico. "Un altro 15% nella ricerca socio-sanitaria, il resto nella ricerca di base" continua Fazio. Adesso i vincitori avranno a disposizione un finanziamento medio di 500mila euro. Toccherà al ricercatore decidere dove utilizzarli. Sarà lui e solo lui, seguendo il modello americano, il dominus del progetto. Una ventata di meritrocrazia che, però, rischia di perdere forza appena nata. Degli 80 milioni stanziati per il prossimo concorso, ad oggi, ne sono assicurati solo 30, quelli del ministero del Welfare. Manca la fettà più grossa, quei 50 milioni che il ministero dell'Università deve assicurare. Finora dal dicastero di Maria Stella Gelmini non erano arrivati segnali. Ora il ministro dice: "Sto preparando il bando".
Ma c'è un altro aspetto che destra preoccupazione. L'intenzione,
annunciata dal ministero del Welfare, che la valutazione dei
progetti possa essere affidata al National Institutes of Health
americano. "Sarebbe come affidare alla McLaren i progetti della
Ferrari" osserva Marino. Delineando il rischio di "un furto di idee"
dannoso sia per i ricercatori che per il nostro Paese. |