SACCONI:
«LA CGIL È ISOLATA». firmato accordo per dipendenti ministeri
Università, è rottura tra i sindacati
La Cisl si sfila dalla protesta di venerdì
Cgil: «Sciopero generale il 12 dicembre».
Epifani attacca Berlusconi per l'incontro con Cisl, Uil e
Confindustria
Il Corriere della Sera,
12.11.2008
ROMA - All'indomani dell'incontro «riservato» a palazzo Grazioli fra
Berlusconi, alcuni ministri, la presidente di Confindustria
Marcegaglia e i segretari di Cisl e Uil Bonanni e Angeletti, si
consuma la rottura tra i sindacati confederali, anche se Cisl e Uil
negano che sia stata una trattativa segreta. Dopo il vertice di
martedì tra la Gelmini e i sindacati, la Cisl si sfila dallo
sciopero dell'università già programmato per venerdì 14, mentre la
Uil prende tempo. Nettamente contraria la Cgil che, oltre a
confermare le mobilitazioni del 14 e del 15 (lavoratori del
commercio), indica una data per lo sciopero generale contro la
politica economica e sociale del governo: il 12 dicembre, data che
coincide con la mobilitazione proclamata dai metalmeccanici della
Fiom. Lunedì la segreteria deciderà i dettagli della protesta, che
sarà di almeno 4 ore. L'indicazione è quella di organizzare la
mobilitazione a livello provinciale o regionale. È quindi escluso
che ci sia una manifestazione nazionale a Roma.
ACCORDO MINISTERI
- Una divisione, quella con la Cgil, che si è riproposta in serata
nel rinnovo del contratto dei quasi 190 mila lavoratori dei
ministeri. L'accordo, che farà da apripista a tutti gli altri
comparti del pubblico impiego, è stato firmato da Cisl, Uil, Confsal,
ma non da Cgil, Rdb e Flp-Cse. Prevede un aumento di 70 euro per
intero sullo stipendio tabellare più 8 euro che rappresentano una
coda del precedente contratto. La Fp-Cgil con il segretario
nazionale Alfredo Garzi ha ribadito la valutazione negativa della
proposta dell'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle
pubbliche amministrazioni) perché «riprende il protocollo di Palazzo
Chigi del 30 ottobre: l'incremento resta fermo al 3,2% distante
quindi dall'inflazione reale, e non c'è certezza sul recupero del
salario accessorio tanto che nel testo si rimanda a successive
leggi».
CISL: «AVANTI CONFRONTO»
- I settori università e ricerca della Cisl hanno deciso di revocare
lo sciopero sull'università «perché c'è stato un passo avanti che
potrebbe aprire una nuova fase nel confronto con il governo e il
ministro Gelmini con il documento sottoscritto si è impegnato a
modificare alcuni passaggi importanti della manovra governativa
sull'università e a dare risposte concrete alle richieste contenute
nella piattaforma - ha spiegato Antonio Marsilia, segretario
generale Cisl Università -. Vogliamo proseguire il confronto per
arrivare a una riforma condivisa». «Ho proposto di rinviare lo
sciopero di venerdì, programmato prima che il governo approvasse le
linee guida e il decreto, e di continuare un proficuo lavoro di
approfondimento dei problemi» aveva detto la Gelmini invitando i
sindacati a «non avere un atteggiamento pregiudiziale nei confronti
della volontà del governo di individuare le migliori soluzioni per
riportare l'università italiana a livelli di eccellenza e combattere
gli sprechi».
IL DOCUMENTO
- Nell'incontro di martedì è stato firmato, con esclusione appunto
della Flc-Cgil, un documento per l'individuazione delle risorse
contrattuali per il biennio economico 2008-2009 (per tutti i
settori); la restituzione dei tagli al fondo per il trattamento
accessorio; la stabilizzazione di precari, utilizzo del turn over e
ampliamento dotazioni organiche (ricerca); il reperimento di risorse
aggiuntive per il contratto Afam (Alta formazione artistica e
musicale) 2006-2009 e stabilizzazione per docenti e tecnici
amministrativi precari del comparto; apertura immediata di specifici
tavoli di confronto per università, Afam e ricerca per definire le
linee di riforma dei comparti. «Il ministro ci ha assicurato che gli
impegni assunti saranno ratificati dal governo - ha aggiunto
Marsilia -. Mi sembra un buon punto di partenza per dare vita a una
condivisa e moderna politica riformatrice delle istituzioni più
importanti per il progresso civile ed economico del Paese».
LA UIL NON CONDIVIDE
- Anche la Uil sta ragionando sulla revoca dello sciopero del 14, ma
non condivide la scelta della Cisl. «Non si sciopera per simpatia,
ma perché non si hanno risposte concrete su problemi concreti -
spiega il segretario Uil Università Alberto Civica -: dal ministro
Gelmini eravamo insieme, non so come abbiano sentito delle
rassicurazioni sui problemi sul tavolo». Lo sciopero di venerdì,
prosegue Civica, anche senza la Cisl «sarà un momento importante di
grande partecipazione, perché è uno sciopero sentito: per poterlo
revocare bisogna dire alla gente che si sono risolti problemi reali
e al momento non è così». Civica spiega che durante l’incontro con
Gelmini era stata fissata una scadenza alle 12 di giovedì per
«ottenere dai ministeri competenti delle risposte esaustive alle
richiesta che abbiamo fatto». Se dunque entro le 12 di giovedì non
ci sarà alcun segno, «lo sciopero si farà».
EPIFANI: «NESSUN RISPETTO»
- «Ho rispetto delle decisioni prese dalla Cisl, ma francamente non
le comprendo - dichiara Mimmo Pantaleo, segretario generale della
Flc-Cgil -. Abbiamo scritto insieme la piattaforma della protesta e
siamo stati insieme all'incontro con il ministro Gelmini che è stato
del tutto interlocutorio e che riguardava solo una parte di quella
piattaforma. Pur apprezzando alcune dichiarazioni di buona volontà
del ministro ad affrontare alcune criticità relative al problema del
precariato e dei contratti complessivamente vengono riconfermati i
tagli previsti dalla legge 133 e l'impianto del decreto Brunetta».
Poi attacca l'esecutivo: «Il governo sta lavorando per dividere i
sindacati, come dimostra la cena a cui sono stati invitati Bonanni e
Angeletti e non Epifani. Ma se i sindacati si lasciano dividere
rischiano di indebolirsi, rischiano di perdere la loro autonomia».
Anche Guglielmo Epifani attacca: «Quello che è accaduto martedì
sera, se confermato, è gravissimo, una cosa senza precedenti. Il
presidente Berlusconi dimostra così di non avere alcun rispetto nei
confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse
dalle sue. Sul tema della crisi il governo non prevede momenti
formali di confronto con tutte le parti sociali, mentre quelli
"riservati" li tiene solo con alcuni soggetti, escludendo la Cgil,
l'Ugl e tutte le altre rappresentanze di impresa».
BONANNI: «NESSUNA
TRATTATIVA» - Un'ipotesi,
quella dell'incontro «riservato», smentita sia da Bonanni che da
Angeletti. «Non c'è stata nessuna trattativa con il governo - ha
detto il leader della Cisl al Tg2 -. Epifani aveva bisogno di
clamore per coprire un errore: quello di proclamare uno sciopero
velleitario da solo». Il segretario della Uil, ospite martedì sera a
Ballarò, aveva negato di essere stato ricevuto dal premier (guarda
il video).
SACCONI: «CGIL ISOLATA»
- Intanto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi attacca la Cgil
parlando a Radio 24: «Il problema è che la Cgil si è isolata dalla
altre organizzazioni, non ha sottoscritto il primo documento sulla
modifica del modello contrattuale, che invece è stato condiviso da
Cisl, Uil e Confindustria. Si è sottratta alla responsabilità di
firmare l'accordo quadro per l'impiego pubblico come si è sottratta
all'accordo sul commercio, come purtroppo sta facendo in molte
circostanze. Spero che intervenga una riflessione all'interno di
quella organizzazione, perché il fatto di isolarsi da tutti gli
altri attori sociali non può non generare riflessioni sulla linea
seguita fin qui. Rifletta la Cgil sul fatto di mettere veti su
tutto. Gli incontri informali avvengono continuamente, sono nella
prassi delle relazioni industriali».
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
- Intanto gli universitari si stanno organizzando con pullman, treni
e viaggi fai da te: venerdì arriveranno a Roma da tutta Italia per
partecipare alla manifestazione nazionale contro i tagli dei
finanziamenti e la riforma messa a punto dal ministro Gelmini. Una
protesta, quella dell'Onda, rimasta in piedi nonostante il decreto
legge «tecnico» varato giovedì dal Consiglio dei ministri e già
pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che detta nuove norme sui
concorsi, alleggerisce il blocco del turn over, stanzia più risorse
per gli atenei migliori e incrementa borse di studio e posti letto
per gli studenti. A Roma sono in programma due cortei di studenti e
il movimento «no Gelmini» raggiunge anche Parigi: un movimento
spontaneo di studenti italiani ha organizzato un presidio venerdì 14
novembre alle 11 davanti al consolato italiano.