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Gelmini: Classi ponte? "Una pratica comune in altri paesi Ue, polemica solo in Italia" ApCOM, 21.11.2008 Bruxelles, 21 nov. (Apcom) - Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha difeso oggi a Bruxelles il progetto di 'classi-ponte', in cui i figli degli immigrati possano apprendere l'italiano in modo intensivo e ed elementi di educazione civica, osservando che non risponde affatto a intenti discriminatori e che si tratta, in realtà, di una pratica diffusa in molti altri paesi europei. "Se in Italia la proposta ha suscitato molte polemiche, in Europa è una cosa normale; non è sufficiente che un ragazzo entri in classe perché si integri", ha detto Gelmini incontrando la stampa a margine del Consiglio Educazione e Cultura dell'Ue, in corso a Bruxelles. "E' sciocco parlare di razzismo; siamo di fronte, invece, a un problema di tipo didattico: la conoscenza della lingua italiana - ha detto il ministro - non puo' essere data per scontata, e altri paesi europei, come l'Olanda e la Svezia, hanno introdotto meccanismi simili", così come "la Germania, l'Austria e il Lussemburgo", hanno aggiunto altre fonti del Ministero.
"Si tratta
solo - ha continuato Gelmini - di un corso intensivo di lingua
italiana per favorire l'integrazione, più lezioni di educazione
civica per conoscere elementi della Costituzione. Ogni paese europeo
sta facendo sforzi nello stesso senso: non è sufficiente inserire un
ragazzo in una classe normale - ha concluso - perché la scuola abbia
assolto la funzione di integrarlo".
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