Preoccupazione del mondo cattolico da Tuttoscuola, 13 novembre 2008 A pochi giorni dalla conferma dei tagli di 133,4 milioni di euro nei confronti della scuola privata, sui quali era intervenuto anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che aveva qualificato la decurtazione come una svista colpevole, si registrano le preoccupazioni del mondo delle scuole cattoliche. Una nota della Federazione istituti di attività educative (Fidae) denuncia: "La ratifica del taglio di ben 133,4 milioni di euro costringeranno alla chiusura forzata molte scuole cattoliche facendo così sguarnire molti territori, soprattutto periferici o a rischio, dell'unico presidio educativo esistente". Il taglio, per la presidenza della Fidae retta da don Francesco Macrì, è tanto più pesante, in quanto che il capitolo destinato alle scuole paritarie, è "già spropositatamente irrisorio (534 milioni di euro complessive per l'anno 2007) rispetto al loro numero e a quello delle classi e degli alunni che le frequentano". Nella nota, si esprime il "più assoluto dissenso, la più vibrata protesta e la più amara delusione". "Per molti, in Italia, la scuola paritaria non ha, ancora, piena legittimità, non è considerata come una risorsa per il Paese, un'iniziativa a favore del bene comune, un'espressione indispensabile e necessaria di garanzia di pluralismo e libertà. Su di essa incombe e perdura una cultura oscurantista e provinciale assai lontana da quella presente nella gran parte dei Paesi più avanzati d'Europa e del mondo". La conferma dei tagli aveva avuto risvolti quasi farseschi (se non fosse per la delicatezza del problema) alla Camera lo scorso 10 novembre. Sia maggioranza che opposizione avevano presentato emendamenti quasi identici che prevedevano il ripristino dei fondi oggetto della "svista" dell'esecutivo. A quel punto, la maggioranza aveva ritirato il proprio emendamento, e Gabriele Toccafondi del Pdl, firmatario dell'emendamento aveva apostrofato ironicamente sul nuovo atteggiamento dell'opposizione: "Dobbiamo prendere atto che il partito democratico è per il pieno riconoscimento della scuola privata e che lavorerà per noi in questi cinque anni per la reale parità scolastica e sarà anche al nostro fianco per spiegare ai manifestanti che non è vero che si taglia alla scuola pubblica per dare alla scuola privata".
Questa
provocazione aveva finito con lo scompaginare tanto le fila
dell'opposizione, quanto quelle della maggioranza, e così
l'emendamento presentato dall'opposizione che ripristinava i fondi
tagliati alla scuola privata è stato bocciato con 198 sì e 244 no. |