Pensieri in libertà di maggioranza da Tuttoscuola, 21 novembre 2008 All'indomani delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulle classi di inserimento, si moltiplicano le prese di posizione, positive da parte delle forze della compagine governativa, negative da parte dell'opposizione. Il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota, incassa con soddisfazione i commenti del premier sulla mozione, proposta dalla Lega e approvata il 15 ottobre scorso dalla Camera dei Deputati, che impegna il Governo a istituire classi di inserimento, temporanee, per l'insegnamento della lingua italiana agli alunni stranieri: "Il presidente Berlusconi dice la verità. Le classi di inserimento sono una proposta di buon senso che dovrà servire a bambini, ragazzi e insegnati per facilitare il processo di integrazione. Chi dice che sono discriminatorie e' prigioniero di una vuota ideologia e non vuole risolvere i problemi". Anche Gabriella Carlucci (Pdl), vice presidente della Commissione Bicamerale per l'Infanzia, accoglie con favore le parole del premier, riportando dati sulle presenze degli alunni stranieri nelle scuole italiane: "Concordo pienamente con il giudizio positivo espresso dal presidente Berlusconi sull'ipotesi di istituire classi ponte per i bambini immigrati. La proposta delle classi di inserimento per i piccoli extracomunitari parte da un dato di fatto estremamente preoccupante: secondo i dati ufficiali forniti dal Ministero dell'Istruzione, gli alunni stranieri hanno raggiunto la quota spaventosa di quasi 570 mila unità, pari al 6,4% della popolazione scolastica e nel giro di pochi anni diventeranno addirittura un milione. La maggior parte di essi non conosce una parola di italiano e per questo spesso accumula un significativo ritardo scolastico". Di tutt'altro tenore le dichiarazioni delle opposizioni. Per Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura, il Presidente del Consiglio ha sfruttato "un appuntamento di grande importanza come la giornata mondiale sui diritti dell'infanzia per gettare sale sulla ferita inferta al mondo della scuola". Per la Ghizzoni, Berlusconi è intervenuto "su questioni delicate e strategiche in modo totalmente inopportuno e demagogico". Per Mariapia Garavaglia (PD), ministro dell'Istruzione del governo ombra, Berlusconi semplicemente non sa di che cosa parla: "Il Presidente del Consiglio ha espresso giudizi favorevoli sulle cosiddette 'classi ponte' le quali, gli ricordo, non sono contenute nel decreto Gelmini, ma in una mozione approvata alla Camera su proposta della Lega Nord. Anche per questa vistosa inesattezza c'è da ritenere che il premier non sappia bene di cosa stia parlando". Per Pierfelice Zazzera, capogruppo di Idv in Commissione Cultura alla Camera, le parole del premier sono "assolutamente dannose per la nostra società civile non degne di chi ha il dovere istituzionale di tutelare soprattutto le fasce più deboli e di conservare la pace nel Paese. Le classi ponte alimentano le discriminazioni e ci allontanano dall'obiettivo civile di integrazione".
Severe critiche alle
dichiarazioni di Berlusconi giungono da
Luisa
Capitanio Santolini, componente della Commissione Cultura della
Camera e responsabile dell'Unione di Centro per la Famiglia e le
Politiche Sociali,
che qualifica le classi di inserimento come "estranee alla
cultura e alla tradizione italiana", perché "l'Italia si è
sempre caratterizzata per la sua capacità di accoglienza e
integrazione, non per l'emarginazione o per l'esclusione". |