Scuola, gli studenti dell'Onda presentano l'autoriforma dell'università.
Gelmini: vogliamo cambiare, per certi versi siamo di sinistra

"Ecco la nostra ricetta per eliminare i baroni"

Tra le richieste il superamento del "Sistema 3+2".
Il 28 nuova giornata di agitazione prima dello sciopero del 12 dicembre

 Mario Reggio, la Repubblica, 17.11.2008

ROMA - Abolire le due fasce di docenza, associati e ordinari, unificandole, per combattere i concorsi pilotati dai baroni. Più finanziamenti per le borse di studio, le case dello studente, le mense universitarie. Lotta senza quartiere a chi affitta le stanze a prezzi di usura agli studenti fuori sede. Abolizione dei contratti atipici che favoriscono il mercato del lavoro nero negli atenei e creazione di un solo tipo di rapporto di collaborazione per i ricercatori. Stabilità di reddito tra la fine di un contratto e quello successivo. Salario minimo garantito per tutte le categorie "precarie" che navigano a vista nel mondo del lavoro. L'Onda anomala dopo aver invaso Roma si è messa al lavoro e presenta la sua "autoriforma" dell'università. Tre workshop terminati sabato sera nelle facoltà occupate della Sapienza e ieri mattina assemblea plenaria all'aperto, nel grande spazio alle spalle del Rettorato. Duemila delegati arrivati venerdì da tutti gli atenei hanno approvato con un grande applauso la piattaforma.

Il ministro Mariastella Gelmini s'è detta disponibile al dialogo perché scuola e università «non sono né di destra né di sinistra». Anzi, ha aggiunto, «questo governo che crede nel cambiamento è un governo per certi versi di sinistra».

Tra le linee programmatiche della «riforma dal basso» degli studenti ci sono l'abolizione del numero chiuso e delle diverse classi di docenza, il superamento del «sistema 3+2», l'eliminazione dei crediti e della frequenza obbligatoria. Dopo i workshop di sabato, con circa 200 interventi, nel secondo giorno di assemblea sono state presentate proposte che hanno raccolto un ampio consenso, come il riconoscimento di «corsi di autoformazione» attraverso seminari autogestiti, l'abolizione dei contratti dei precari con nuove assunzioni e l'abbassamento delle tasse universitarie, da eliminare per gli iscritti appartenenti a fasce deboli. Annunciata una «campagna di azione» per l'accesso gratuito a cinema, musei e trasporti e sono stati proposti «scioperi bianchi» dei precari contro «il lavoro nero nelle università, svolto da stagisti, tirocinanti e dottorandi». Un altro dei punti è il finanziamento diretto dei gruppi di ricerca, senza passare per i docenti. «Da questa assemblea è uscita una piattaforma condivisa, dimostrando che abbiamo anche idee e non sappiamo dire solo dei no - ha commentato Giorgio Sestili, studente di Fisica - adesso ci auguriamo anche che i docenti valutino le nostre proposte».

Dopo aver dormito con coperte e sacchi a pelo tra i banchi, gli studenti sono ripartiti per le loro città dandosi appuntamento al 28 novembre, per una nuova giornata di agitazioni diffuse nel Paese contro la legge 133, e il 12 dicembre per lo sciopero generale.