Il governatore Vendola: dalle regioni una legge per bloccare il maestro unico Sanremo, a porte chiuse applausi degli industriali. Alemanno: "S'è mossa male", poi frena

Gelmini al convegno,
niente giornalisti

Costantino Malatto la Repubblica, 9.11.2008

DAL NOSTRO INVIATO
SANREMO - Blindata, blindatissima. Ormai il ministro Mariastella Gelmini ha deciso: basta con i giornalisti. Così, invitata al seminario dei direttori di Confindustria a Sanremo, ha preteso che prima di cominciare la sua relazione fosse allontanato l'unico giornalista presente in sala. Che, per la cronaca, era l'inviato del Sole 24 Ore, il giornale che fa capo proprio a Confindustria. Gli altri, naturalmente, erano già stati tenuti a rigorosa distanza. Successivamente Confindustria si è accollata la responsabilità della decisione di far uscire i giornalisti, ma resta il fatto che la "cacciata" è avvenuta prima dell'intervento del ministro.

E dire che la Gelmini è intervenuta di fronte a una platea che meglio disposta non avrebbe potuto essere. Tanto che gli industriali alla fine l'hanno applaudita a lungo, quasi una standing ovation. E il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, scesa in riviera a rendere omaggio al ministro, ha dichiarato: «Condivido completamente il suo sforzo di cambiare la scuola, la Gelmini è uno dei ministri che mira ad un reale cambiamento della società».

Alla platea degli industriali la Gelmini, che ha parlato a braccio per un'ora, ha illustrato le linee guida degli interventi già approvati dal governo e di quelli allo studio. Ha ripetuto la necessità di una riforma profonda della scuola per farla stare al passo con l'Europa. La Marcegaglia le ha fatto eco: «Va proseguita - ha detto il presidente di Confindustria - la volontà di riforma del sistema. Le ultime aperture fatte sui ricercatori, l'attenzione al merito e all'efficienza degli atenei sono significative».

Intanto arrivano critiche all'operato del ministro dell'Istruzione anche da esponenti del Pdl. Ieri è stato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ad attaccare la Gelmini e la sua riforma: «La Gelmini si è mossa male - ha dichiarato il sindaco della capitale - senza partecipazione, e così abbiamo lasciato alla sinistra una funzione che non avrebbe potuto avere se avessimo avviato il confronto con i giusti interlocutori del mondo della scuola per tempo e non in ritardo come abbiamo fatto». Poi in serata il Campidoglio precisa che le parole del sindaco sono state male interpretate. E il presidente della Camera Fini ha dedicato da Asolo un passaggio del suo intervento al movimento dell'Onda, stigmatizzando le «minoranze rumorose che poi ricorrono alle cinghie: sono molto rumorose ma restano molta minoranza».

Duro attacco all'opera del ministro dell'Istruzione anche dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che intervenendo agli Stati generali delle scuole del Mezzogiorno a Castelvolturno ha annunciato: «Presenteremo una proposta di legge che impedisca nelle regioni l'adozione del maestro unico».