Il 2010 è vicino
ma gli obiettivi di Lisbona per l'Italia
sono ancora lontani

da TuttoscuolaNews, N. 368, 17 novembre 2008

A tre anni dall'appuntamento fissato nel 2000 a Lisbona dalla Commissione europea per raggiungere obiettivi di maggiore qualità del servizio di istruzione, è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento dei Paesi dell'Unione verso i traguardi fissati.
Nel rapporto intermedio verso il 2010 è stato registrato, per ciascun Paese, lo stato di avanzamento (o di regressione) per i principali obiettivi fissati, rilevando il percorso compiuto dal 2000 al 2007. E per molti Paesi - e l'Italia, purtroppo, è tra questi - il traguardo è ancora lontano.

La situazione complessiva che esce da questa analisi europea è per l'Italia poco confortante. Mentre, da una parte, conferma le valutazioni contenute nel "Quaderno bianco" voluto nel 2007 dai ministri Fioroni e Padoa-Schioppa sulla situazione critica del nostro sistema di istruzione, dall'altra stride pesantemente con l'attuale quadro di forte contrasto politico dove molti protagonisti non sembrano rendersi conto della condizione in cui si trova la nostra scuola. Una scuola bloccata sulla conservazione dello status quo e sempre più lontana dall'Europa per i risultati conseguiti, e quasi incapace di trovare la strada del rinnovamento e dell'efficacia della propria offerta formativa.

L'Italia, in questo rapporto intermedio curato dalla Direzione Generale dell'Educazione e Cultura della Commissione Europea e pubblicato da Publication Office, non è sistemata molto bene, ed è una magra consolazione vedere che spesso è in buona (o cattiva) compagnia. Quasi sempre, tra i 27 Paesi dell'Unione censiti, l'Italia è nelle parti basse della classifica, fatti salvi due casi (l'implemento dei laureati in matematica, scienze e tecnologia; e la diffusione dei servizi per l'infanzia) tra gli otto indicatori rilevati.