Milano, parole piene di "rabbia e delusione"
all'inaugurazione
"La Finanziaria uccide gli atenei" Teresa Monestiroli la Repubblica, 4.11.2008 MILANO - I tagli previsti dalla Finanziaria faranno "morire i nostri atenei" e renderanno "l'Italia vassalla degli altri paesi". Sono parole dure quelle scelte dal rettore del Politecnico di Milano, Giulio Ballio, per l'inaugurazione del 146° anno accademico. Parole piene di "rabbia e delusione" che prospettano un futuro disastroso per "la ricerca, l'innovazione scientifica e la tecnologia del nostro Paese", ma soprattutto per i giovani "costretti a fuggire all'estero". "Siamo sull'orlo del burrone - dice - se il finanziamento statale sarà confermato torneremo ad essere una scuoletta. Potremmo arrivare anche a chiudere il Politecnico". Un discorso preparato con cura in un clima di protesta che resta però lontana dall'aula, nel cortile dell'università, dove giovani di sinistra e di cielle si sono dati appuntamento con i loro striscioni. Un solo momento di tensione si registra quando uno studente di Azione universitaria (lista di An) interrompe la cerimonia srotolando lo striscione: "Voi baroni preoccupati noi studenti disoccupati". Un discorso durissimo quello di Ballio - "Per innescare un percorso virtuoso basterebbe investire in modo mirato qualche centinaio di milioni di euro, spiccioli rispetto al salvataggio di Alitalia" - sposato a sorpresa dal presidente della Lombardia Roberto Formigoni che, nel chiedere al governo un "ripensamento" lancia un appello: "Bisogna uscire alla logica dei finanziamenti a pioggia". Pur sottolineando la "necessità di una razionalizzazione della spesa", il governatore di centrodestra bacchetta l'esecutivo criticando "i tagli indifferenziati" che premiano "lo spreco, l'inefficienza e la diseconomia". Al contrario, secondo Formigoni, "l'università ha bisogno di una riforma coraggiosa e organica nell'ottica della qualità". "Confido - dice dal palco - che il governo voglia muoversi in questa direzione". Si conquista l'applauso di professori e ricercatori, ma soprattutto l'approvazione del centrosinistra. La senatrice del Pd, Marilena Adamo, gli stringe la mano. "Avrei voluto baciarlo. Si è fatto il paladino delle nostre università". Mentre il ministro dell'Istruzione Gelmini dà forfait, limitandosi a mandare una lettera - che arriva a cerimonia conclusa - così come il presidente del Senato Schifani e il sindaco Moratti, Formigoni - ciellino doc - lancia il suo affondo. Anche se all'uscita specifica: "Non ho attaccato il governo, ho detto solo che i tagli non devono essere indiscriminati. Non si può tagliare nello stesso modo le università dove ci sono sprechi e deficit e quelle che riescono a far fronte alle spese". E quelle lombarde "sono le più penalizzate". Sottofinanziate, spiega il rettore, di più di un miliardo di euro.
Sul fronte delle
scuole invece quattro studenti sono stati denunciati per avere
organizzato un picchetto davanti a scuola, l'ex magistrale Agnesi,
dove un gruppo di ragazzi ha bloccato gli ingressi per convincere i
compagni a occupare. Poco prima delle 9 sono stati fermati dai
carabinieri in borghese chiamati da un genitore. I quattro, dai 17
ai 19 anni, sono indagati per interruzione di pubblico servizio. |