Qual è il motivo
di tanti brutti voti alle superiori?

da OGGI del 26.3.2008

 

Crescono le insufficienze. Dal Liceo classico agli Istituti tecnici, dal Liceo scientifico a quello artistico c’è un fiorire di allievi con una media di quattro voti sotto il sei. Perché?

Risponde Marco Lodoli, insegnante e scrittore

I dati sono inesorabili: il 70 per cento degli studenti italiani dopo il primo quadrimestre ha almeno un’insufficienza da recuperare. Speriamo che quelli con una sfilza di brutti voti siano molti di meno, e che questa percentuale deprimente ospiti tanti ragazzi che magari hanno solo un cinque. Resta il fatto che solo pochi a tutt’oggi sarebbero direttamente promossi, e c’è da domandarsi come mai. Non sono troppo stupito: il processo di apprendimento prevede almeno due tappe, la lezione in classe da seguire con attenzione e la fatica da fare a casa, nella propria cameretta, per metabolizzare quanto si è ascoltato.

Ebbene, questo secondo momento oggi viene considerato pressoché inutile. L’antico rito del libro aperto sul tavolo, della matita in mano per sottolineare, della camminata avanti e indietro per ripetere ai muri ciò che si è appreso, s’è dissolto nell’aria spensierata e irresponsabile dei nostri tempi. C’è sempre una televisione accesa, o la finestra sempre aperta del computer, c’è sempre qualcosa che impedisce quel processo solitario e fecondo dello studio personale. Quasi nessun ragazzo italiano ama il silenzio della solitudine, quella concentrazione indispensabile per assimilare una conoscenza.

Il presente è un luna park che gira e frastorna, un viavai di occasioni apparenti, una festicciola infinita. Isolarsi sembra impossibile. E così le parole degli insegnanti si posano per un’ora e volano via. Nulla si radica. E i risultati sono questi.