Disco rosso dal Consiglio di stato
Dottorato di ricerca da ItaliaOggi del 12.3.2008
Rinviato al mittente il regolamento per la
disciplina del dottorato di ricerca. Il testo, dopo aver ricevuto il
parere del Consiglio universitario nazionale (Cun), non passa
indenne l'esame dei giudici di Palazzo Spada che, sospendono la
pronuncia del parere, in attesa che il ministero di Fabio Mussi
risponda ai rilievi fatti. A partire da quelli relativi ai pareri
che, un testo del genere, «trattandosi di un decreto ministeriale»,
dovrebbe avere. Ecco perché il giudici suggeriscono al ministero di
sottoporre lo schema alla presidenza del consiglio dei ministri per
«l'opportuna opera di coordinamento interdisciplinare tra le varie
amministrazioni». La sezione consultiva per gli atti normativi,
concorda poi con l'opinione del Cun sulla perplessità di creare vere
scuole, tanto più che «sono dotate di un'autonomia amministrativa e
finanziaria (...) e sono destinatarie di finanziamenti e di
contributi statali in modo diretto». In ogni caso lo schema, per il
Consiglio di stato, «presenta notevoli profili di incertezza»: non è
chiaro, per esempio, quale sia il rapporto tra i corsi di dottorato
e le scuole, se cioè l'istituzione dei corsi costituisca la
condizione preliminare per l'istituzione delle scuole, né se una
volta istituita la scuola sia possibile istituire altri corsi. I
tecnici di piazzale Kennedy dovranno anche delineare in modo più
puntuale il procedimento che istituirà queste scuole, soprattutto
nei casi in cui siano frutto di convenzioni. Le risorse finanziarie
per le scuole di dottorato dovranno essere adeguate così come quelle
relative alle borse di studio previste che, secondo i giudici, non
dovrebbero aver una durata prestabilita di soli tre anni ma dovrebbe
essere «ancorata alla durata legale del corso di dottorato che
potrebbe essere superiore al triennio». Infine la sezione rileva che
esiste un vuoto normativo per i corsi di dottorato che vengono
istituiti dopo l'entrata in vigore della nuova riforma, ma prima che
le università abbiano adeguato i propri regolamenti alla nuova
disciplina e comunque non prima del termine di cui esse dispongono
cioè il 31/3/11. |