1° aprile 2008: si parla finalmente di scuola. da TuttoscuolaNEWS, n. 333, 25 marzo 2008
Più di un milione e centomila dipendenti, oltre 50.000 punti di erogazione del servizio (molti più delle poste e dei carabinieri), quasi nove milioni di "clienti" con le rispettive fa-miglie alle spalle, eppure la scuola, la più grande azienda del Paese, è la grande assente di questa campagna elettorale. I Paesi più avanzati considerano strategico l'investimento nel capitale umano, qui invece nessuno ritiene degno di discussione il fatto che l'Italia stia miopemente riducendo da 15 anni la quota percentuale di risorse destinate all'istruzione. E non si tratta solo di investire di più, ma anche di investire meglio. Nei dibattiti politici si parla di recuperare efficienza, di spendere meglio i soldi dello Stato, ma non si pone al centro della discussione un settore che assorbe circa un decimo delle risorse pubbliche, che nasconde sacche di inefficienza che an-drebbero portate alla luce e reinvestite proprio per una scuola più moderna e di qualità, della quale l'Italia ha bisogno come il pane. In un momento cruciale per il Paese, in cui si decide chi lo guiderà per i prossimi cinque an-ni, questi temi restano ai margini del dibattito. Perché? Sono disposte le forze politiche, a partire dalle più rappresentative, ad impegnarsi prima delle prossime elezioni per rilanciare il sistema formativo?
Queste sono alcune
delle domande che Tuttoscuola rivolgerà il prossimo 1° aprile, in un
apposito incontro-conferenza stampa che si svolgerà alla Camera dei
deputati, a Valentina Aprea, già sottosegretario nel governo
Berlusconi-Moratti, e a Mariangela Bastico, viceministro
nell'uscente governo Prodi-Fioroni, che tra i politici dei due
schieramenti rap-presentano, senza offesa per gli altri, le persone
con le maggiori competenze tecniche sull'argomento. |