La scuola nei programmi elettorali. di Luigi Mariano Guzzo La Tecnica della Scuola del 4.3.2008. Giorno dopo giorno, vengono resi noti anche i programmi elettorali, che i vari schieramenti intendono realizzare una volta conquistata la maggioranza governativa. Indicazioni, proposte, suggerimenti spronano i candidati premier a considerare gli ambiti di intervento e le azioni prioritarie da intraprendere per imprimere il giusto ritmo alla ripresa economica, sociale, culturale del Paese. Depositati i simboli che si contenderanno il voto politico i prossimi 13 e 14 aprile, sono in via di definizione le liste dei candidati e giorno dopo giorno vengono resi noti anche i programmi elettorali, che i vari schieramenti intendono realizzare una volta conquistata la maggioranza governativa. Unitamente alle intenzioni e alle promesse dei partiti maggiori in competizione – il Partito Democratico guidato da Walter Veltroni e il Popolo della Libertà guidato da Silvio Berlusconi -, il momento politico in atto va letto come “una possibilità di confronto di idee, di programmi e soprattutto di persone che credono nella politica come nell’espressione più alta della libera convivenza tra gli uomini”. Questo il pensiero dell’Azione Cattolica Italiana, il cui auspicio è che “non prevalga lo spirito astensionistico”. La “scuola, l’istruzione, l’università” occupa la nona casella del decalogo della Confindustria per le elezioni. “Sul fronte dell’istruzione le proposte avanzate da Confindustria puntano a portare almeno al 30 per cento nell’arco di un triennio, le percentuali di fondi pubblici attribuiti alle università in forma concorrenziale. Occorre poi rafforzare la capacità competitiva della scuola pubblica, promuovere la competizione e l’emulazione tra le scuola sia statali che paritarie, riconoscere il merito tra gli insegnanti con la selezione, la remunerazione, la carriera e portare a compimento il processo di autonomia dell’università, ridefinendo le responsabilità dei soggetti della Governance universitaria”. Per il vicepresidente della Confindustria, Gianfelice Rocca, “la conoscenza è la nuova frontiera della crescita economica”. I dieci punti su cui si articolano le proposte della Confindustria riguardano la governabilità, le riforme, le liberalizzazioni e le privatizzazioni; il risanamento dei conti pubblici; la riduzione delle imposte; il lavoro, i contratti, i salari, la produttività; la semplificazione della burocrazia; l’energia e l’ambiente; il potenziamento delle infrastrutture; il rilancio del mezzogiorno; la scuola e l’istruzione; la ricerca e l’innovazione.
“Lo Snals-Confsal – ha dichiarato il Segretario
Generale Marco Paolo Nigi - chiede agli onorevoli Berlusconi e
Veltroni, che si candidano alla guida del nuovo Governo, di porre la
scuola al centro dei rispettivi programmi elettorali, con
l’obiettivo di assicurare al Paese lo sviluppo economico e sociale
corrispondente alle sue potenzialità.
Per la Gilda vanno
sostenuti due concetti basilari: la Scuola
Pubblica Statale non sia considerata terreno di conquista di una
parte politica; la necessità di una
moratoria nelle cosiddette riforme:
non è possibile che ad ogni cambio di
Governo la Scuola italiana venga devastata negli ordinamenti e nei
programmi, i docenti hanno bisogno di un periodo di stabilità. |