Verso le elezioni.
Poco spazio per la scuola.
da
Tuttoscuola, 5 marzo 2008
Nella scorsa settimana le principali
forze politiche hanno presentato i programmi elettorali, all'interno
dei quali sono stati presi in (avara) considerazione anche i temi
che riguardano il sistema scolastico e formativo.
A differenza di quanto avvenuto in altre occasioni, non si può dire
che alla politica scolastica venga riservato uno spazio importante,
addirittura privilegiato, come accadde per esempio nelle elezioni
del 1996 per il centro-sinistra, e in quelle del 2001 per il
centro-destra.
Questa volta prevalgono di gran lunga i temi di carattere economico,
da quelli fiscali a quelli dello sviluppo e del lavoro, seguiti dai
problemi della casa, della giustizia, della sicurezza. E per la
scuola, in queste elezioni dominate, ancor più che in passato, da
preoccupazioni di tipo comunicativo-mediatico, sembra che un po'
tutte le forze politiche abbiano scelto di misurarsi su slogan,
parole d'ordine ad effetto.
Nessuna di esse, o almeno nessuna delle quattro che abbiamo preso in
considerazione e che pubblicheremo in successione, per esempio, ha
assunto come asse delle proprie proposte il rigoroso rapporto tra
sviluppo economico e sviluppo del sistema formativo che è stato alla
base di alcune note analisi del governatore della Banca d'Italia
Draghi. L'impressione, almeno in questo esordio di campagna
elettorale, è che si voglia quasi evitare di affrontare una materia
considerata intricata, difficile, poco "pagante" in termini
elettorali, troppe volte oggetto di riforme proclamate e poi
regolarmente vanificate.
Se così fosse (ma noi continuiamo a sperare di no) l'Italia si
porrebbe in controtendenza rispetto ai principali Paesi del mondo,
che fanno degli investimenti in risorse umane una vera priorità,
anche in termini economici e finanziari.