Nel prestigioso liceo classico test
grafologico
agli studenti, ma il colpevole non si trova
Milano, biglietto osceno alla prof.
"processo" a 6 alunni del Berchet.
Teresa Monesteroli, la
Repubblica 29.3.2008
MILANO - Un biglietto
volgare, con un esplicito apprezzamento sessuale, fatto scivolare
nella borsa di un'insegnante e l'affannosa caccia al colpevole
stanno mettendo sottosopra un'intera scuola. Con il preside che
sottopone gli studenti a prove di calligrafia per individuare il
responsabile, il consiglio di classe che propone punizioni esemplari
e i genitori che si ribellano a sanzioni di gruppo se non verrà
trovato chi è stato.
Succede al liceo classico Berchet, uno dei più prestigiosi di
Milano, dove l'11 marzo scorso la supplente di italiano della terza
G, una trentenne che gli stessi ragazzi definiscono "molto sexy,
oltre che brava", ha ricevuto un biglietto anonimo, scritto in
stampatello, con poche parole decisamente pesanti e offensive.
Parole che da giorni risuonano nei corridoi di via Commenda, facendo
discutere non solo gli studenti, ma anche i professori e i genitori.
"Appena ho saputo dell'episodio - racconta il preside Innocente
Pessina - ho chiamato in presidenza i sei ragazzi presenti in classe
quel giorno (gli altri erano all'università Statale per una giornata
di orientamento) e li ho sottoposti a un test grafologico sperando
di riconoscere il colpevole, ma così non è stato". Non avendo
trovato l'autore della goliardata, inizialmente la scuola ha pensato
di sospendere i sei sospetti, oppure l'intera classe.
Un'ipotesi annunciata prima di Pasqua, ma scartata ieri pomeriggio
dal consiglio di classe che ha deciso di applicare una punizione
alternativa: una sorta di pena del contrappasso, sulla scia di
quella già data nel 2007 dallo stesso preside a due ragazzi che
avevano scaricato su YouTube un video in cui insultavano alcuni
passanti dalle finestre della scuola. Ai due studenti fu chiesto di
mettere in rete, sulla vetrina telematica preferita dai giovani, un
video di scuse in cui dichiaravano di aver capito la gravità del
loro gesto.
"Sarà una sanzione originale - continua Pessina - ma non la voglio
anticipare. Prima dobbiamo stabilire a chi dare la punizione". Le
indagini infatti proseguono, estese da ieri anche ad altre classi
dove la prof di italiano ha fatto lezione lo stesso giorno. Per ora
gli unici sotto osservazione sono i maschi: "Una frase del genere -
conclude Pessina - non può essere scritta da una ragazza".