Un no veneziano alle gite scolastiche
che fa discutere.
da
Tuttoscuola, 17 marzo 2008
Il Comune di Venezia
chiede di essere contattato dalle scuole prima di programmare un
gita in laguna. "Lo dico per comodità degli studenti e degli
insegnanti", dice il sindaco Massimo Cacciari. l'intenzione,
probabilmente sarebbe quella di dirottare le gite scolastiche nei
periodi turistici morti per lasciare spazio ai visitatori stranieri
che nel pieno della primavera affollano piazza S. Marco e le calli
veneziane.
Gli studenti italiani? Vengano a gennaio, a maggio o, meglio ancora
a novembre, quando non vi sono folle di turisti, ha detto
l'assessore al turismo di Venezia, Augusto Salvatori, rivolgendosi
direttamente con tanto di richiesta formale al ministro Fioroni. Che
ha risposto a chiare lettere: "Il ministero dell'Istruzione non ha
alcuna competenza sulle gite scolastiche e la loro distribuzione
nell'arco dell'anno". In ogni caso non possiamo "privare i nostri
ragazzi della possibilità di conoscere e amare un pezzo della nostra
storia, come Venezia. Se la città è sovraffollata, lo è per tutti:
le soluzioni vanno trovate senza penalizzare proprio i giovani".
Negli stessi ambienti veneziani sono in molti a non apprezzare la
proposta del Comune, anche tra gli albergatori.
Quei mesi indicati per il turismo scolastico difficilmente sono
compatibili con le esigenze delle scuole che arrivano (o dovrebbero
arrivare) alla gita di istruzione al termine di un percorso
didattico preparatorio che a novembre è appena abbozzato e che
comincia a concretizzarsi a gennaio. E a maggio, a ridosso della
conclusione dell'anno scolastico, le scuole non pensano più alle
gite, e non solo per la vecchia disposizione ministeriale che
escludeva gite nell'ultimo mese di scuola.
Forse l'assessore veneziano, contando sul fascino esclusivo della
sua città, sa che le scuole non vorranno rinunciare alla gita sulla
laguna, ma tirando troppo la corda potrebbe rischiare di perdere
clienti che, anche se non pagano in dollari o yen, sono sempre un
buon investimento immediato e futuro. Quei 400 mila studenti che
ogni anno visitano Venezia quanto lasciano nelle tasche dei
veneziani tra panini, bevande, souvenir, ingressi ai musei,
battelli? 40-50 milioni di euro almeno....