A Padova un muro dividerà due scuole: di A. G. La Tecnica della Scuola del 17.3.2008. La decisione è giunta dopo che la settimana scorsa un ragazzo cingalese dei corsi Ctp, dove si svolgono corsi di italiano ed applicazioni professionali, ha fotografato in cortile un bimbo di seconda. L’episodio ha scatenato la paura dei genitori, che con il muro eviterebbero agli studenti adulti stranieri di avere contatti con i ragazzini dell'elementare. Prevenzione o psicosi? Fa discutere la decisione della preside della scuola elementare Valeri di Padova di far costruire, durante le vacanze di Pasqua, un muro divisorio per avere la certezza che i bambini della scuola primaria da lei diretta non vengano in contatto con gli studenti adulti stranieri frequentanti il limitrofo Centro territoriale permanente. Il provvedimento (preso nella stessa città dove fu eretto un muro por isolare gli spacciatori) è giunto dopo che la settimana scorsa un ragazzo cingalese dei corsi Ctp, dove si svolgono corsi di italiano ed applicazioni professionali, ha fotografato in cortile un bimbo di seconda. L’episodio ha scatenato la paura dei genitori, che con il muro eviterebbero agli studenti adulti stranieri di avere contatti con i ragazzini dell'elementare. Leggendo le cronache dei giornali di Padova sembra che la preside sia stata costretta a far tirare su la netta divisione per la ferma volontà dei genitori dei bimbi. “Dopo il brutto episodio della fotografia, non ci fidiamo”, hanno fatto sapere le rappresentanti dei genitori. “La scelta è diversa dai miei principi educativi, ma l’ho presa – spiega il dirigente scolastico, Ignazia Nespolo - solo per dare serenità a tutti. La ricostruzione dei fatti ha accertato che s'è trattato solo dell'ingenuità di un ragazzo del Ctp, che voleva mandare a casa dei genitori lontani una foto della scuola dove sta imparando l'italiano. Mi hanno riferito che il ragazzo straniero ha pianto quando la sua insegnante gli ha riferito che quella foto non avrebbe dovuta farla. Sono ben 14 anni che il Ctp e la primaria Valeri convivono e i docenti delle due scuole hanno sempre collaborato tra di loro”. Sulla vicenda sono intervenute le massime autorità scolastiche e cittadine. Secondo il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Padova, Franco Venturella "occorre fare attenzione e distinguere bene tra l'allarmismo, l'apprensione materna ed i rischi concreti per i bambini. Credo che la situazione della scuola elementare 'Valeri' sia ascrivibile a queste prime due categorie. Comunque spero che la barriera divisoria - conclude Venturella - possa mettere fine ad articoli sensazionalistici, e alla conseguente psicosi delle famiglie dei bambini che frequentano l'istituto". Ancora più esplicito e consenziente con la volontà di erigere la divisione è il sindacodi Padova, Flavio Zanonatto: "la decisione della direzione della scuola Diego Valeri di Padova - dice il primo cittadino - è una scelta opportuna e un accorgimento generalmente adottato negli istituti scolastici, per non far coincidere le presenze di persone di età adulta con quella dei ragazzi".
Alla fine il muro potrebbe però rivelarsi un semplice
séparè oppure un fitto raggruppamento di vasi di fiori. Una
soluzione che, probabilmente, accontenterebbe non solo i genitori
(l’incolumità e la serenità dei bambini viene certamente prima di
tutto) ma anche il buon senso: che sicuramente precede psicosi e
cacce alle streghe. |