Mezzo punto di PIL
rilancerebbe l’istruzione.
da
Tuttoscuola, 5 marzo 2008
Oggi un punto percentuale del prodotto
interno lordo (1.535.540 milioni di euro) dell'Italia vale circa
15,5 miliardi. Il "Sole 24ore" stima in circa 100 miliardi di euro
gli impegni di spesa elettorale dei principali gruppi politici che
si stanno confrontando in vista delle elezioni del 13 aprile.
A parte la considerazione, non secondaria, che fanno molti
economisti sul come coprire questa spesa promessa, si può osservare
cosa accadrebbe se all'istruzione venisse assicurata effettivamente
una consistente quota di quella spesa promessa - parliamo di 10/11
miliardi che porterebbero l'incidenza percentuale degli impegni per
l'istruzione all'interno della spesa pubblica ai valori del 1990. Il
rapporto tra spesa per l'istruzione e Pil in Italia passerebbe dal
4,5% del 2006 al 5,0%, restando ancora lontano dalla media Ocse
(6,1%) negli investimenti per l'istruzione in rapporto alla
ricchezza del Paese e avvicinandosi alla Francia (5,6%).
L'andamento degli ultimi anni in Italia, secondo i più recenti dati
Istat, non è confortante: 4,6% tra il 2000 e il 2002, picco del 4,8%
nel 2003, ritorno al 4,6% nel 2005 e scivolata al 4,5% nel 2006. Nel
1990 il rapporto tra spesa per l'istruzione e prodotto interno lordo
era del 5,5%.
Oggi per raggiungere la Francia occorrerebbe un punto di Pil in più
per l'istruzione (20 miliardi di euro); per collocarsi sulla media
dei Paesi Ocse occorrerebbero 28 miliardi di euro. Una chimera.