La sentenza dà ragione alle regioni Veneto e
Lombardia e chiude una lunga polemica
Contestati i cento milioni stanziati dal governo prodi per le
paritarie.
L'Alta Corte sulle scuole private
"Illeciti i finanziamenti statali".
Salvo Intravaia, la
Repubblica 26.3.2008
Illegittimi i
finanziamenti statali diretti alle scuole paritarie. Lo ha stabilito
la Corte costituzionale con una sentenza dello scorso 27 febbraio,
pubblicata due settimane fa in Gazzetta ufficiale. Secondo il
recente pronunciamento sono, infatti, le Regioni e gli enti locali
(Province e Comuni) le uniche titolate a finanziare le scuole
private. Il provvedimento dovrebbe mettere la parola fine alla lunga
querelle sulle competenze in materia di istruzione fra Stato e
regioni a seguito delle modifiche costituzionali introdotte nel
2001.
Il ricorso è stato presentato dalla regione Veneto che un anno fa ha
impugnato, assieme alla Lombardia, una serie di commi della
Finanziaria 2007. Tra gli altri il comma 635 dell'articolo 1
chiedendo all'Alta corte di pronunciarsi sulla legittimità
costituzionale del finanziamento di 100 milioni di euro previsto dal
governo Prodi per le scuole dell'infanzia paritarie.
In 14 pagine, il presidente della Corte Franco Bile spiega che il
finanziamento in questione, previsto dalle "Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato", invade
l'ambito di competenza legislativo (concorrente e residuale) della
regione. Tuttavia, le scuole che nel frattempo hanno Ricevuto i
finanziamenti (o sono in elenco) non dovranno restituire o
rinunciare ai fondi. Ma la sentenza mette nero su bianco che in
futuro la materia è di esclusiva competenza delle regioni.
La Finanziaria 2007 stabilì che, "al fine di dare il necessario
sostegno alla funzione pubblica svolta dalle scuole paritarie
nell'ambito del sistema nazionale di istruzione, a decorrere
dall'anno 2007, gli stanziamenti iscritti nelle unità previsionale
di base "Scuole non statali" dello stato di previsione del ministero
della Pubblica istruzione sono incrementati complessivamente di 100
milioni di euro, da destinare prioritariamente alle scuole
dell'infanzia".
Intromissione che, pur a vantaggio del settore privato locale, al
governo del Veneto non è andata giù perché da quelle parti si
considera la materia "afferente ad ambiti di pertinenza regionale".
"La questione è fondata" in quanto, si legge nel dispositivo, "la
Corte ha già avuto modo di sottolineare che il settore dei
contributi relativi alle scuole paritarie incide sulla materia della
"istruzione" attribuita alla competenza legislativa concorrente"
dall'articolo 117, terzo comma, della Costituzione.
Il perché della decisione è spiegata in poche righe. "Non sono
consentiti finanziamenti a destinazione vincolata in materie di
competenza regionale residuale ovvero concorrente, in quanto ciò si
risolverebbe in uno strumento indiretto, ma pervasivo, di ingerenza
dello Stato nell'esercizio delle funzioni delle Regioni e degli enti
locali, nonché di sovrapposizione di politiche e di indirizzi
governati centralmente a quelli legittimamente decisi dalle Regioni
negli ambiti materiali di propria competenza". Competenze che "ricomprendono
pure la possibilità di erogazione di contributi finanziari a
soggetti privati".
La norma in questione si pone in contrasto con gli articoli 117 e
119 della Costituzione. Ma "la natura delle prestazioni contemplate
dalla norma censurata, le quali ineriscono a diritti fondamentali
dei destinatari, impone, però, che si garantisca continuità nella
erogazione delle risorse finanziarie. Ne consegue che devono
rimanere salvi gli eventuali procedimenti di spesa in corso, anche
se non esauriti".
In pochi anni i finanziamenti dello stato a favore delle scuole
paritarie si sono triplicati. Secondo un dossier pubblicato pochi
mesi fa dall'Agesc (l'Associazione genitori scuole cattoliche), nel
2000 il sistema delle scuole paritarie, in base alla legge (sulla
parità) approvata dal governo D'Alema, riceveva poco più di 179
milioni di euro. Alla fine del 2006 la cifra si è moltiplicata per
tre arrivando a sfiorare i 567 milioni. Ci sono poi tutti i
finanziamenti delle regioni e degli enti locali che pochi giorni fa
in Emilia Romagna, su richiesta del comitato Scuola e Costituzione,
hanno convinto i giudici del Tar ha chiedere il parere della Corte
costituzionale sui finanziamenti regionali alle scuole dell'infanzia
paritarie. "Per fare un esempio - scrivono i genitori del Comitato -
a Bologna una sezione di scuola materna privata paritaria riceve, in
seguito a convenzione comunale, circa 14 mila euro. Inoltre riceve 3
mila euro come contributo previsto dalla legge regionale e circa 16
mila dallo stato. Il totale 33 mila euro per classe (sezione)".