Organici e sostegno/1.
L'ultima volta dei sostegni in deroga.
Forse.

da TuttoscuolaNEWS, N. 330, 10 marzo 2008

 

La legge finanziaria 2008 ha finalmente abrogato l'istituto dei  posti di sostegno in deroga che, particolarmente nell'ultimo  decennio,  pur rappresentando una forte  e  crescente  risposta  dell'Amministrazione scolastica alla domanda dei disabili, non ha certamente contribuito  a tenere alta la qualità della loro  integrazione  a  scuola.  Come  è noto, infatti, sui posti in deroga venivano nominati per legge docenti non di ruolo con contratto fino alla fine di giugno, senza assicurare, anno dopo anno,  la  continuità  di  sostegno  sui  ragazzi  disabili affidati.

Dal prossimo anno si cambia: comincia la stabilizzazione dei posti  di sostegno, che entro il 2010 dovranno essere per il 70% in organico  di diritto (meno di quanto si sperava, ma per ora va bene così).

Per l'anno scolastico  attualmente  in  corso,  però,  la  deroga  ha continuato ancora a funzionare, toccando il 45% di tutti  i  posti  di sostegno attivati. Qual è la mappa dei  posti  in  deroga  (e  quindi della discontinuità didattica)?

Ci sono territori in cui la deroga è andata ben oltre la media, come, ad esempio, in Emilia Romagna (54,6%) oppure in Lombardia (53,8%),  in Toscana (51%) o  in  Piemonte  (50,6%).  Vi  sono  altre  regioni  con situazioni di maggiore stabilità dove la deroga dei posti di sostegno è molto più contenuta, come, ad  esempio,  in  Abruzzo  (28,2%),  in Campania (32,3%), in Sardegna (33,5%) o in Basilicata (34,8%.

Tra i diversi ordini di scuola,  la  maggior  stabilità  si  registra nella secondaria di I grado dove mediamente il  numero  dei  posti  in deroga si ferma al  35,6%,  mentre,  all'opposto,  negli  istituti  di istruzione secondaria la deroga tocca il 62,6%, che  equivale  a  dire che sono ancora oggi precari e discontinui quasi due posti di sostegno su tre.

Il  decreto  ministeriale  1.02.08  sugli  organici  prevede  che  dal prossimo anno i posti non di diritto (il  30%  del  totale  dal  2010) siano  assegnati  a  docenti  di  ruolo,  oppure  a  docenti  a  tempo determinato fino al termine delle attività didattiche, come ai  tempi dei posti in deroga.