Fioroni: un patto per la scuola.
da
Tuttoscuola, 4 marzo 2008
In un intervento al convegno
organizzato presso la scuola dei Padri Scolopi a Roma il ministro
della Pubblica Istruzione Fioroni ha lanciato un appello per un
patto bipartisan a sostegno dell'educazione.
"Qui non si tratta di fare né larghe intese né inciuci", ha detto il
ministro, "noi siamo chiamati a educare e non a litigare". Perciò
"facciamo un patto: chiunque vinca metta al primo posto il tema
dell'educazione e della scuola".
Tornando sulla sua nota diffidenza verso le "grandi riforme",
Fioroni ha condannato la "furia riformatrice" degli ultimi venti
anni, che ha portato alla perdita della "bussola e di punti di
riferimento" valoriali, nei ragazzi come negli educatori e nelle
famiglie. "La scuola non può essere il terreno di battaglie delle
opposte fazioni politiche" perché l'istruzione ed educazione dei
giovani determinano "il futuro stesso della nostra società".
Il ministro non è tuttavia entrato nel merito di specifiche proposte
sulle quali realizzare il patto tra le forze politiche in
competizione: si è limitato a parlare di serietà e merito da
riportare nelle scuole, della realizzazione di una vera autonomia,
di un nuovo sistema di formazione, reclutamento e carriera dei
docenti, perché la "buona scuola la fa il buon insegnante".
Sul punto politicamente più delicato, quello della parità, Fioroni
non si è espresso direttamente, ma ha detto di aver raccolto dalla
scuola stessa l'esigenza di "completare la realizzazione di un
sistema di istruzione integrato statale e non statale (parità) che,
facendo leva sul principio di sussidiarietà (che non è né il
semplice decentramento, né la libanizzazione della scuola) valorizzi
quello che c'è di buono, da qualunque parte arrivi, all'interno di
un quadro di riferimento comune, garantendo alle famiglie la
possibilità di essere aiutati nel proprio compito educativo a
prescindere dalla propria condizione economica".
Un notevole saggio di equilibrismo su un tema, come quello del
finanziamento delle scuole paritarie, tradizionalmente assai
delicato per i cattolici, e che non a caso l'UDC-Rosa bianca ha
inserito esplicitamente nel proprio programma. Fioroni (il PD) non
poteva, ma in compenso non lo ha fatto neanche il PDL.