In Italia deriso
1 studente immigrato su 4.
Più esposti i ragazzi di prima generazione per
origini e lingua
La Stampa del
5.3.2008
ROMA
In Italia un’alta percentuale di ragazzi immigrati di prima
generazione, nati all’estero e giunti nel nostro paese in età
scolare, risultano oggetto di scherno a causa delle loro origini,
dei tratti fisici e della lingua diversa: il dato proviene da una
ricerca condotta dal British Council (l’ente internazionale
Britannico per le relazioni culturali e le opportunità educative) su
un campione di 3.500 studenti tra i 13 e i 17 anni di tutta Europa.
Secondo quanto riferito dai ricercatori britannici, nel nostro Paese
il 24% degli immigrati di prima generazione, in pratica uno studente
su quattro nato all’estero, sarebbe stato in qualche modo vessato o
semplicemente deriso dai compagni almeno una volta negli ultimi 3
mesi.
I motivi risalirebbero ad una serie di fattori riassunti dai
ricercatori britannici: «colore della pelle, apparenza fisica,
lingua, eventuali disabilità e il Paese di origine costituiscono per
gli studenti in Italia i motivi principali per cui i ragazzi
diventano oggetto di scherno a scuola».
L’alta percentuale di casi di intolleranza, confermata comunque in
quasi tutti i paesi dell’Ue, sembrerebbe in contrasto con la
consapevolezza della gran parte degli studenti europei (l’80%)
sull’impegno che le scuole stanno mettendo in atto per superare i
problemi di integrazione.
Gli studenti avrebbero individuato nel "confronto" la strada da
percorrere per superare le barriere culturali: il 66% degli
intervistati ritiene che avere tempo per parlare e conoscere meglio
la cultura d’origine dei propri compagni e per parlare delle proprie
differenze sia,infatti, fondamentale per offrire maggiori
possibilità di inclusione.
Tutte le proposte più indicative degli studenti europei sono state
inserite in una «Carta delle raccomandazioni», presentata ai Policy
Maker Europei presso il Parlamento Europeo. Elemento fondamentale
per il superamento delle barriere viene ritenuto quello della
padronanza della lingua: i ragazzi lo ritengono fondamentale sia per
l’integrazione dei ragazzi immigrati che per le loro famiglie di
appartenenza.