Come potete giudicar?
La rivolta degli insegnanti.
In Francia folla di studenti su un sito che dà i
voti ai professori
Andrea Rossi
La Stampa del
3.3.2008
TORINO
In Italia se ne parla da tempo. E molti ancora ricordano la bagarre
del 2000, quando 320 mila docenti (uno su tre) si rivoltarono contro
il ministro di allora, Enrico Berlinguer. Motivo del contendere? Il
maxi concorso che avrebbe assegnato aumenti di stipendio agli
insegnanti più validi, sulla base di un quiz. L'idea era premiare il
merito, introdurre una sorta di valutazione anche sui professori.
Proprio quel che gli alunni da tempo reclamano, con la differenza
che gradirebbero aver loro – e non il ministero – la prerogativa di
assegnare voti e giudizi ai docenti.
In assenza di un meccanismo «istituzionale», gli studenti - finora
soltanto all'estero - si sono ingegnati, usando soprattutto
Internet. Più o meno quanto sta succedendo in Francia, e ha
scatenato al rivolta di sindacati degli insegnanti che si sono
scagliati contro «Note2 be.com», un sito web creato un mese fa e già
visitato da 40 mila ragazzi. Il meccanismo è semplice: al grido di
«Prendi il potere, metti un voto ai tuoi prof!» ci si registra in
base a classe e istituto; poi si possono giudicare gli insegnanti
dando un voto da 0 a 20 (il punteggio del sistema scolastico
francese). I criteri di valutazione sono sei: interessante, chiaro,
disponibile, equanime, rispettato dalla classe, motivato. Un voto
per ogni criterio, alla fine si fa la media e salta fuori il voto
globale. Il risultato? Pochi docenti d'Oltralpe se la sono cavata;
la maggior parte è finita ben sotto la sufficienza, motivo per cui
il sindacato degli insegnanti francesi ha chiesto alla magistratura
di chiudere il sito denunciando un clima di «linciaggio pubblico» e
«vergognosa demagogia». Già, perché mentre gli alunni che danno i
voti e scrivono commenti sul forum restano anonimi, gli insegnanti
sono citati per nome, disciplina, classe. Non solo: sei professori
si sono costituiti nel procedimento giudiziario come parti lese.
Altri hanno addirittura creato un contro-sito, «contrenote2be. com».
In attesa del verdetto del tribunale il sito è stato sospeso.
Non è la prima volta che l'ipotesi di valutare gli insegnanti genera
bufere a non finire. In Europa è già accaduto due volte. La prima in
Gran Bretagna, a novembre. Oggetto del contendere, anche in quel
caso, un sito – RateMyTeachers. co.uk – su cui un milione di
insegnanti di 7.500 scuole inglesi erano stati nominati e votati.
Come in Francia, la replica dei docenti era stata durissima: «Gli
insegnanti hanno bisogno di essere protetti di fronte ai loro alunni
che li espongono ad abusi o umiliazioni. C'è una tendenza crescente
che vede sempre più ragazzi lasciare messaggi offensivi sui siti web
o fare accuse contro il personale scolastico – aveva detto Chris
Keates, leader della sigla sindacale Nasuwt -. L'aumento di questo
tipo di messaggi ha avuto un impatto negativo sullo stato di salute
di alcuni insegnanti mentre altri sostengono che le critiche diffuse
pubblicamente abbiano danneggiato le loro carriere».
Ma c'è un altro precedente che dà ragione agli studenti. Ed è il
secondo caso, quello del portale tedesco www.spickmich. de. A fine
novembre 2007 il tribunale di Colonia ha dato ragione ai giovani
nella sentenza con cui ha respinto le proteste di un'insegnante, che
si sentiva diffamata dai suoi allievi e vedeva nell'uso del sito una
violazione del rispetto della sua personalità e del diritto alla
privacy.
A PARIGI
Prof picchiati dagli allievi
In Francia cresce la violenza nelle scuole e i
docenti sono le vittime: ogni giorno sono 60 le aggressioni, fisiche
o verbali, contro i prof da parte degli studenti di medie e
superiori. È il bilancio dell’Osservatorio nazionale della
delinquenza che ha rilevato + 30% di atti violenti tra il 2002 e il
2005. L’Ond si è basato sul censimento Signa degli incidenti redatto
dai presidi e ha rilevato 15.284 aggressioni (24.329 denunce): 7
volte su 10, insulti o minacce gravi. Le aggressioni fisiche senza
armi sono state 2.275.