I problemi organizzativi sembrano a tratti insormontabili
Il caos dei corsi di recupero
Chiuso il I quadrimestre ecco la sorpresa dai
primi dati: Salvo Intravaia, la Repubblica 6.3.2008
ROMA
Il tutto, mentre si
moltiplicano le «mozioni» di interi collegi dei docenti che da Nord
a Sud chiedono all'inquilino di viale Trastevere di ritirare
l'ordinanza ministeriale 92 che regola il recupero dei debiti. Solo
a Roma le scuole che hanno sfiduciato il ministro sono ormai una
decina. Molte le perplessità avanzate anche dai presidi alle prese
con la difficile quadratura del cerchio. «Le proteste non mi
meravigliano - dichiara Giorgio Rembado, presidente
dell'Associazione nazionale presidi - Abbiamo apprezzato il decreto
che obbliga gli studenti a recuperare i debiti entro l'anno. La
successiva ordinanza che ha privilegiato come forma di recupero il
corso di 15 ore imbriglia le scuole. Quando i ragazzi sono carenti
nel metodo di studio, a cosa serve il corso?». E ancora. «Come
faranno - si chiede Rembado - gli studenti che hanno riportato
insufficienze in più materie?». I fondi per organizzare i corsi
"sono insufficienti o solo promessi alle scuole", dice Wolfango
Pirelli, della Flc Cgil. «Ci risulta - continua - anche un'impennata
delle lezioni private». Per questa prima tornata di corsi, una
scuola di medie dimensioni deve anticipare 60 mila euro. Di fronte
alla prospettiva di vacanze estive a singhiozzo e allo spauracchio
di costose lezioni private, anche i genitori criticano la norma
sugli «esami di riparazione». «È un problema organizzativo»,
dichiara Angela Nava, del Coordinamento genitori democratici - Con
tante ore settimanali di lezione e molte discipline, per gli
studenti degli istituti tecnici e professionali recuperare diventa
difficile: 15 ore sono poche soprattutto se rivolte a gruppi
numerosi». In alcune scuole i corsi saranno pomeridiani, in altre
per consentire il recupero si osserverà un periodo di sospensione
delle normali lezioni. Ci sono poi gli istituti che hanno optato per
soluzioni miste, magari con sportelli didattici» e «didattica
differenziata». «Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza
culturale - dice la preside del Curie, Maria Filippone - I ragazzi
con gravi lacune sono tantissimi e i corsi rischiano di essere un
duplicato della lezione. Occorre una riqualificazione della
docenza». E gli studenti? «Ho 5 insufficienze - dice Tiziano G,
studente del Salvemini di Palermo - non conosco ancora le modalità
di recupero ma non potrò certo seguire 5 corsi». I ragazzi criticano
anche le modalità del supporto/recupero. «Molti docenti si rifiutano
di fare i corsi: nella mia scuola 20 insegnanti su 50 sono esterni»,
spiega Ilenia, studentessa del linguistico Villari di Napoli. In
altre scuole il recupero è concentrato di mattina in una o due
settimane o nel pomeriggio fino alle 18. «Come può recuperare un
ragazzo che segue 4 corsi con i professori che vanno avanti col
programma?», si chiede la studentessa che definisce «drammatica» la
situazione. «In alcune scuole i corsi sono previsti - denuncia
Valentina Giorda, dell'Unione degli studenti - solo per coloro che
hanno valutazioni dal 4 in giù. Chi ha 5 dovrà ricorrere alle
lezioni private». |