Primi dati forniti dal Ministero per le richieste del nuovo anno scolastico
Calano le preferenze per i licei. 57 ragazzi su cento negli istituti tecnici

Cambia il vento nelle scuole
boom di iscritti ai professionali.

Salvo Intravaia, la Repubblica 11.3.2008

 

Si ferma il boom dei licei. Dopo un decennio in caduta libera, gli istituti tecnici recuperano qualche iscritto. E' il primo dato, ancora provvisorio, sulle iscrizioni alle scuole superiori per il prossimo anno scolastico. A fornirlo è stato lo stesso ministero della Pubblica istruzione. Secondo le previsioni di viale Trastevere, nel 2008/2009 su 100 iscritti, 34 frequenteranno gli istituti tecnici, 22,5 i professionali, quasi 40 seguiranno le lezioni nei licei (classici, scientifici e socio-psico-pedagogici) e il 3,6 per cento nei licei artistici e negli istituti d'arte. Si tratta di una prima fotografia che delinea un calo dei licei classici e scientifici, e un incremento delle preferenze verso gli istituti tecnici e professionali.

"Per la prima volta - commentano dal ministero - si inverte una tendenza i cui primi segnali si erano avvertiti nelle iscrizioni dello scorso anno. Il calo delle iscrizioni ai tecnici ed ai professionali, dopo essersi arrestato nel 2007/2008" inverte il trend e "per il 2008/2009 assistiamo ad un lieve incremento dei professionali (dal 22,2 al 22,5 per cento) ed ad uno più sensibile nei tecnici: da 33,5 a 34,2 per cento. Contemporaneamente si riducono le iscrizioni ai licei. Questo accade, in particolare, nello scientifico per cui si prevede per il prossimo anno l'1 per cento di iscrizioni in meno".

Il dato viene accolto come una buona notizia perché interrompe la crisi dell'istruzione tecnica italiana, considerata dai più la spina dorsale delle piccole e medie imprese italiane protagoniste del boom economico degli anni '60. Ma per recuperare il calo di consensi la strada è ancora lunga. Basti pensare che in appena dieci anni, a fronte di 138 mila alunni in più nelle scuole superiori, gli istituti tecnici ne hanno persi ben 113 mila: l'11,5 per cento. A tutto vantaggio dei licei che complessivamente hanno incrementato gli iscritti del 60 per cento (più 191 mila) con gli scientifici a fare la parte del leone: più 119 mila alunni.

Per rilanciare l'istruzione tecnica e professionale italiana, in chiave economica e di supporto al mercato del lavoro, pochi giorni fa è stato presentato il piano di riforma dei tecnici e dei professionali. Si tratta "dell'impianto culturale e curriculare degli istituti (tecnici e professionali) che, dopo il superamento della riforma Moratti, sono parte essenziale dell'ordinamento nazionale dell'istruzione superiore". Per ridurre "la frammentazione degli indirizzi", dagli attuali 315 nei tecnici si passerà a 10 indirizzi. Stesso discorso per i 35 indirizzi dell'istruzione professionali che saranno ridotti a 9.

Gli altri punti essenziali della riforma sono costituiti "dalla definizione dei livelli di conoscenza e di competenza che corrispondono ai diversi titoli di studio in uscita (diplomi), che consentono l'accesso al mondo del lavoro e all'università", dalla "quinquennalità dei percorsi di istruzione tecnica e professionale, anche se per questi ultimi è garantito uno sbocco triennale per il conseguimento di una qualifica professionale". E ancora. "Le qualifiche professionali verranno definite sulla base di un accordo tra Stato e regioni per garantire la spendibilità del titolo a livello nazionale ed europeo" e sarà valorizzata l'autonomia scolastica, attraverso il progressivo aumento nelle ultime tre classi del quinquennio del monte ore a disposizione delle autonomie stesse: pari attualmente al 20 per cento.