IL PRIMO OSTACOLO DA SUPERARE PER IL MINISTRO GELMINI Linea morbida per chi ha i debiti. E torna il progetto Moratti: valutazione ogni due anni Raffaello Masci, La Stampa del 14.5.2008
ROMA Questo interrogativo è il primo, in ordine di tempo, a cui dovrà dare risposta il nuovo ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, perché la scuola chiude tra meno di un mese e, prima di quella data, il grande esercito dei debitori (il 42% dei ragazzi delle superiori) deve sapere quale sorte li attende. Il ministero è ancora della fase dell’intronizzazione del nuovo titolare e le bocche sono cucite. La parola «sanatoria» non solo non viene mai pronunciata, ma è quasi esorcizzata, più nella forma - per la verità - che nella sostanza: «Accettare questo - dice Massimo Di Menna, leader della Uil scuola - equivarrebbe a decretare che la scuola pubblica non può garantire mai e a nessuno uno standard formativo accettabile». E allora che fare? Le ipotesi intorno alle quali si sta lavorando e che potrebbero tradursi in decreto, sono due: una misura «tampone» per quest’anno che sarà sostanzialmente un rinvio dei tempi entro cui saldare le lacune pregresse (con possibile moratoria strisciante delle bocciature), e un’altra «a regime», già prevista dalla riforma Moratti, che prevede un tempo di recupero su base biennale. La prima. Quest’anno i tempi sono stati troppo stretti: «Il decreto sul recupero dei debiti - dice il preside Salvatore Pace che ha condotto un gruppo di lavoro su questo tema, per conto dell’Andis (l’associazione dei dirigenti scolastici) - è dell’ottobre scorso, ad anno già iniziato, ma l’ordinanza applicativa è del dicembre. Quando è arrivata la norma, in sostanza, il primo quadrimestre era già partito. Restava il secondo, ma gli istituti tecnici e professionali usano questo periodo per gli stages, e fare anche i corsi di recupero è stato problematico». E quindi la possibilità che molti allievi «debitori» non riescano nell’impresa entro il prossimo 31 agosto è assai alta. «Tuttavia per quest’anno non c’è alternativa - aggiunge Pace - si deve seguire lo scadenzario fissato da Fioroni». In sostanza, sostiene l’Andis, «sanati o non sanati i debiti, i consigli di classe dovranno decidere se promuovere o bocciare». Ma le scuole, messe di fronte ad un esercito di pierini che durante l’estate non ha studiato, se la sentiranno di procedere a una bocciatura di massa? Quindi chi va veramente male quest’anno sarà bocciato, ma chi «zoppica», anche non poco, ha ampie probabilità di farla franca. Quanto ai debiti, «uno slittamento dei tempi per il recupero - aggiunge Di Menna - sembra l’ipotesi più praticabile», si parla di tre-sei mesi.
La seconda proposta è quella che potrebbe
andare a regime e essere, quindi, definita con un provvedimento
emanato entro l’estate: la valutazione di uno studente andrebbe
fatta ogni due anni, così i debiti potrebbero essere riassorbiti in
un tempo più dilazionato. Si tratta di una idea avanzata anche di
recente da Valentina Aprea (responsabile scuola di Fi) e peraltro
già contenuta nella legge 53, cioè la riforma Moratti. Potrebbe
essere ripescata. |