Per la prima volta entra in vigore la riforma Fioroni: i "non promossi"
potrebbero arrivare a un milione.
E per prof, ragazzi e famiglie la cabala dei corsi estivi

Un mese alla fine della scuola
sulle vacanze l'incubo rimandati.

Salvo Intravaiala Repubblica 14.5.2008

QUASI un milione di famiglie italiane non sanno come e se potranno organizzare le vacanze estive. Le nuove modalità di recupero dei debiti scolastici (le cosiddette rimandature) con verifiche a fine estate introdotte dall'ex ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, stanno mettendo in fibrillazione migliaia di genitori. Prenotare un viaggio qualche mese prima costa meno ma in parecchi, quest'anno, non potranno farlo.
Alla "fine delle ostilità" tra docenti e alunni manca pochissimo: 20 giorni di lezione nelle 15 regioni italiane dove le scuole chiuderanno i battenti il 6 o il 7 giugno, un mese là dove le attività didattiche si concluderanno entro il 14 giugno. Sta di fatto che saranno gli ultimi compiti e le interrogazioni di questi giorni a segnare l'immediato futuro di migliaia di ragazzi e delle loro famiglie.

La novità è che, contrariamente al passato, quest'anno coloro che riporteranno una o più insufficienze non gravi resteranno con il "giudizio sospeso". Solo dopo la frequenza di uno o più corsi di recupero con relative verifiche finali il Consiglio di classe potrà sciogliere la riserva con la promozione o la bocciatura. E anche se le singole istituzioni scolastiche hanno già programmato le attività di recupero estive e le verifiche finali, comunicandole alle famiglie, mamme e papà non sanno ancora se i loro figli saranno promossi a giugno o dovranno sobbarcarsi i corsi di recupero e, eventualmente, quanti.
Qualche materia ancora "in bilico con 5", infatti, in questi giorni potrebbe passare a 6 evitando agli interessati la sofferenza di una o più settimane di corso estivo. Ma non è detto.

Le scuole, in proposito, si sono organizzate in maniera diversa. Alcuni istituti hanno concentrato i corsi a giugno con verifiche immediatamente dopo. In questo modo tutte le operazioni le operazioni saranno ultimate entro la prima decade di luglio. In altri istituti i corsi si svolgeranno tra luglio e agosto. Questa seconda modalità costringerà gli insegnanti a fare le verifiche durante l'ultima settimana di agosto e a riunirsi immediatamente dopo per "sciogliere la riserva".

Ma quanti saranno gli studenti coinvolti nel tormentone estivo dei recuperi? Fare una stima esatte è impossibile, ma per averne un'idea basta guardare i numeri dello scorso anno e i dati forniti da viale Trastevere un paio di mesi fa sugli scrutini del primo quadrimestre. In base ai dati ministeriali, lo scorso 31 gennaio hanno chiuso la prima metà dell'anno scolastico con insufficienze più o meno gravi quasi 2 milioni di studenti italiani, il 70 per cento circa, che in totale hanno collezionato 8 milioni di insufficienze.
Una disfatta, e comunque siano andati gli sforzi in questi ultimi mesi una consistente fetta resterà con una o più materie da studiare anche in estate.

Negli anni precedenti, la quota di "promossi con debito" si è mediamente attestata attorno al 36 per cento, con un 13 per cento abbondante di bocciati. Se questi dati dovessero essere confermati anche quest'anno, più del 20 per cento di coloro che nel primo quadrimestre riportavano qualche insufficienza potrebbero avere acciuffato la promozione a giugno in extremis. Ma se ciò non si dovesse verificare per tutti, esclusi i candidati alla maturità, il numero di coloro che rischia di rimanere impelagati nei corsi estivi oscilla fra gli 800 mila e il milione tondo.