L'eredità ritrovata/1.
Il primo ciclo.

da TuttoscuolaNEWS, n. 342, 5 maggio 2008

Due anni fa il governo Berlusconi con il ministro Moratti  dava  avvio ad  una  serie  di  riforme  che  hanno  interessato  (a  volte   solo virtualmente) il sistema di istruzione.

La riforma della scuola è passata attraverso sei decreti  legislativi in buona parte  attuati,  e  che  il  governo  Prodi  ha  parzialmente modificato. Ora che  il  centro  destra  con  un  altro  ministro  per l'istruzione ritorna, cosa troverà  di  quella  riforma  lasciata  in eredità al centro sinistra, visto che vi sono stati apportati  alcuni ritocchi e un pò di operazione "cacciavite"?

La riforma  del  primo  ciclo  aveva  introdotto  a  suo  tempo  poche modifiche  ordinamentali:  la  destrutturazione  del   tempo   scuola, l'anticipo e la seconda lingua comunitaria per l'ex-scuola  media.  Le altre modifiche riguardavano aspetti  organizzativi  e  didattici  (iltutor, il portfolio, le Indicazioni nazionali).

L'anticipo di iscrizione alla prima classe della  scuola  primaria  è rimasto intatto; l'orario del  tempo  scuola  è  stato  ristrutturato consentendo il ritorno al modello tradizionale  di  tempo  pieno.  Con tutta  probabilità  questa  eredità  restituita  con  quelle   poche modifiche  sarà  rispolverata  e   rilanciata   senza   alcun   altro intervento.

La funzione tutoriale, disapplicata  dalla  contrattazione  sindacale, difficilmente sarà riproposta, anche perché correrebbe il rischio di essere nuovamente derogata. Meglio  lasciar  perdere,  visto  che  gli insegnanti hanno mostrato di non gradire.

Il portfolio potrebbe essere rilanciato come valorizzazione  di  buone prassi, ma difficilmente lo  si  proporrà  come  strumento  didattico obbligatorio, perché si andrebbe a contraddire  quanto  ripetutamente affermato   in   campagna   elettorale   circa    la    valorizzazione dell'autonomia scolastica.