Epidemia di "mal di scuola" 150 mila in più dell’anno scorso, colpa degli esami a settembre La Stampa del 5.5.2008
ROMA
Una netta crescita rispetto all’anno scolastico passato, concentrata soprattutto fra gli adolescenti. I disturbi più frequenti legati alla tensione della scuola sono, appunto, dolori addominali e mal di testa. E secondo Farnetani «un incremento così netto dei disturbi che si presentano a scuola non va sottovalutato, ma al contrario deve essere uno stimolo per cercare le cause del disagio. Considerando che quest’anno sono stati introdotti alle superiori gli esami di riparazione a settembre - dice il pediatra - la causa principale dell’incremento dei disturbi è il timore di essere rimandati». Non si pensi che questa sia una debolezza psicologica degli alunni, ammonisce Farnetani. «Una “bocciatura” nel periodo dell’adolescenza, in cui si strutturano i rapporti relazionali con la società e l’altro sesso, mette l’alunno in condizione di inferiorità rispetto ai coetanei, con un’evidente perdita di autostima». «Ritengo - continua Farnetani - che gli esami a settembre siano un errore, perchè creano agli alunni e alle famiglie tensione emotiva, stress e disagio che provocano la comparsa dei disturbi e i sintomi clinici di origine psicologica rilevati dall’indagine». L’estate, poi, non è il momento giusto per studiare, «perchè le alte temperature creano all’organismo uno stress fisico controindicato per lo studio. Si rischia così di arrivare agli esami di settembre - prosegue il pediatra - con un apprendimento fatto in condizioni di disagio psicofisico. E avendo accumulato uno stress tale da affrontare il nuovo anno scolastico in condizioni di svantaggio».
Sbagliato, inoltre, pensare che «la punizione
di dover studiare mentre i coetanei si divertono sia utile. Infatti
simili scelte autoritarie determinano solo una perdita di autostima,
e non aiutano certo la crescita di bambini e adolescenti. Gli esami
a settembre sono perciò inutili e dannosi per la salute. Per questo
consiglio - conclude Farnetani - di abolirli subito. Gli insegnanti
hanno nove mesi per formare gli alunni, perciò d’estate bambini e
ragazzi vanno lasciati in pace». |