Gelmini continua l’opera di Fioroni: di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola del 23.5.2008. “Vogliamo dare risposte non banali, ma che partano da un'analisi della realtà", ha detto il neo-Ministro a Palermo durante le commemorazioni per la strage di Capaci. A dare corpo alle sue parole Valentina Aprea, neo Presidente della Commissione Cultura della Camera, che pensa ad un'indagine "per conoscere nel dettaglio fenomeni, tipologia e valutare anche una comparazione a livello europeo e internazionale". Parole d’apprezzamento dal Moige. Il neo-Ministro Maria Stella Gelmini inizia la sua avventura a viale Trastevere con uno dei “cavalli di battaglia” del Ministro uscente Giuseppe Fioroni: rinforzare la lotta delle istituzioni contro il crescente fenomeno del bullismo nelle scuole. "E’ un fatto spiacevole e ricorrente – ha detto Gelmini a Palermo durante le commemorazioni per la strage di Capaci avvenuta 16 anni fa - rispetto al quale al Ministero stiamo organizzando una piccola task force per dare risposte non banali, ma che partano da un'analisi della realtà". L’annuncio della Gelmini sembra quindi voler dare continuità alle iniziative intraprese lo scorso anno dall’ex ministro, artefice di una vera e propria “campagna nazionale contro la violenza”: Fioroni ha infatti introdotto 20 osservatori permanenti, un numero verde nazionale, un sito internet di sensibilizzazione, un decalogo di informazioni e delle sanzioni più severe, accompagnate da percorsi di recupero, da applicare soprattutto ai giovani bulli. Le linee di indirizzo del Ministro uscente, ora parlamentare all’opposizione con il Pd, furono introdotte contenute in una Direttiva del 5 febbraio 2007 - contenente le linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo - inviata a tutte le scuole, frutto del lavoro di proposta che le stesse scuole fecero arrivare allo stesso dicastero. Un provvedimento analogo si attende quindi nei prossimi giorni da parte del neo ministro bresciano nominato in occasione la quarta legislatura di Berlusconi. A dare corpo alle parole del Ministro è stata Valentina Aprea, la quale immediatamente dopo essere stata eletta Presidente della Commissione Cultura della Camera ha fatto sapere che per affrontare la piaga bullismo non esclude che la stessa possa aprire un'indagine "per conoscere nel dettaglio fenomeni, tipologia e valutare anche una comparazione a livello europeo e internazionale". Per Aprea "c'e' una condizione giovanile di disagio che va esplorata. Credo che ai nostri figli manchi sempre di più la figura adulta: spesso noi genitori siamo propensi ad essere amici dei nostri figli, non più un modello. Si arriva anche - prosegue la deputata - a vedere genitori che scimmiottano i comportamenti dei loro figli, che ne scimmiottano il vestiario o le fragilità". Per questo l’ex sottosegretario del Ministro Moratti vorrebbe "recuperare l'autorità e l'autorevolezza: condizioni che danno serenità ai ragazzi”. Le dichiarazioni dei massimi vertici della Scuola hanno suscitato reazioni positive dal mondo della scuola, in particolare dai genitori. "Apprezziamo la volontà del ministro Gelmini di istituire una task force ministeriale contro il bullismo: non bisogna abbassare la guardia davanti a un fenomeno che è spia di una vera e propria emergenza educativa", ha dichiarato Bruno Iadaresta, responsabile scuola del Movimento italiano genitori. "Abbiamo appena concluso una campagna di prevenzione sul bullismo, che ha visto coinvolti oltre 6000 bambini nelle scuole di tutta Italia - ha ricordato il responsabile scuola del Moige – ed avuto la conferma che il bullismo è un fenomeno che si può combattere con l'informazione e la prevenzione, cercando di parlare ai ragazzi con un linguaggio a loro comprensibile". L’associazione dei genitori sottolinea anche che la prevenzione va allargata a varie fasce d'età, e soprattutto è necessario un coordinamento nazionale sul fenomeno, che coinvolga tutti gli attori sociali.
”La strada da fare è ancora lunga – ha concluso il rappresentante
del Moige - saremo in prima fila al confronto sul tema, perché siamo
i primi a verificare sui nostri ragazzi i danni provocati da questo
fenomeno e intendiamo stabilire un rapporto costruttivo con l'altro
fondamentale polo della loro crescita, quello della scuola". |