Scuola, sul calendario braccio di ferro
fra giunta e consiglio.

 L’assessore regionale annuncia per il 2009 l’inizio posticipato,
la commissione: «No, si decide insieme».

 Il Gazzettino di Venezia, 30.5.2008

 

Venezia
(a.fr.) L'attività legislativa è ferma da tempo, quella amministrativa frenata dal rimpasto di giunta dopo la chiamata a Roma degli ormai ex assessori Luca Zaia e Francesca Martini, cui si potrebbe aggiungere Fabio Gava. In compenso il braccio di ferro fra le due rive del Canal Grande, dove albergano giunta e consiglio regionale del Veneto, non concede tregua. Teatro dello scontro, ancora una volta, il calendario scolastico del Veneto, prima posticipato di una settimana dalla Giunta, poi riportato alla data originaria del 15 settembre su pressante richiesta della commissione Cultura del consiglio e di alcuni amministratori locali. La pax scolastica raggiunta lunedì era stata minata dalla precisazione della Giunta, che nel ripristinare il «vecchio calendario » aveva ribadito che dal prossimo anno (2009-2010) la scuola sarebbe cominciata nella terza settimana di settembre.

A quel punto, i consiglieri della commissione cultura hanno approfittato della seduta convocata ieri mattina - cui l'assessore Elena Donazzan non si è presentata, dato che la vicenda calendari era già da considerare risolta - per ribadire il proprio ruolo. «Per il prossimo anno scolastico - recita la nota emanata al termine della riunione - le date di inizio e di fine delle lezioni dovranno essere decise coinvolgendo tutti i soggetti interessati, Regione, Ufficio scolastico regionale, Province e Comuni». Come dire che la giunta, da sola, non può decidere. E per farlo capire la commissione, dopo aver apprezzato il dietrofront dei colleghi di Palazzo Balbi, ha preso l'impegno di convocare entro la fine dell'estate un tavolo di confronto tra i rappresentanti delle diverse istituzioni «per definire le date più opportune di avvio e conclusione del prossimo anno scolastico». Tesi ribadita dal consigliere del Pd Andrea Causin, promotore dell'incontro, per il quale «la definizione del calendario deve avvenire in modo diverso e condiviso».

Un avvertimento in piena regola che la principale destinataria, l'assessore all'Istruzione Elena Donazzan, non deve avere considerato, dato che alcune ore dopo la riunione ha diffuso un comunicato nel quale esprime «un plauso alla commissione cultura» per avere «difeso e sostenuto le posizioni» espresse in merito alla modifica del calendario scolastico. «L'idea di scuola che abbiamo - dice - e sulla quale mi piacerebbe fosse spostata l'attenzione di tutti, è quella di un'istituzione che di maggiori servizi alle famiglie. E quindi settimana corta, tempo prolungato, assunzione dei docenti, dotazione di laboratori, sinergia fra programmi scolastici e mondo del lavoro». E magari anche fra giunta e consiglio regionale.