Le nuove commissioni Istruzione/2. Tuttoscuola, 26 maggio 2008 Nell'intervento pronunciato in commissione Cultura, dopo la sua elezione a presidente della stessa, Valentina Aprea ha tracciato le linee dell'azione che si appresta a svolgere ed ha rivolto un appello all'opposizione affinché non faccia mancare il suo apporto al rilancio del ruolo propositivo del Parlamento, "sacrificato nella scorsa Legislatura". Esistono ora le condizioni per lavorare in modo costruttivo, ha detto Aprea, visto che l'esito delle recenti elezioni ha lasciato fuori delle aule parlamentari "l'ideologismo esasperato e la radicalizzazione dello scontro politico", che in passato ne avevano ostacolato l'attività. Perciò "inviteremo i Rappresentanti del Governo a trascorrere più tempo nelle Commissioni che nelle strutture ministeriali, affinché la decisione politica possa arricchirsi e tener conto delle posizioni delle forze di maggioranza e opposizione". Un primo tema che potrebbe essere affrontato con spirito bipartisan è quello della delegificazione nel settore dell'istruzione. La Aprea ha citato in proposito l'apporto che potrebbe essere fornito dal "ministro Nicolais, autorevole esponente del PD nella nostra Commissione" (ne è vicepresidente). Una seconda linea di possibile convergenza potrebbe essere costituita dall'impegno ad "approvare poche leggi ma buone". Per uscire davvero dalla "emergenza educativa", ha detto Aprea, va compiuto uno sforzo congiunto per motivare positivamente le nuove generazioni e "valorizzare le capacità, coltivare i talenti, promuovere le eccellenze".
Concludendo il suo intervento, la Aprea ha anche fatto riferimento
al ruolo dello Stato che "come continua ad ammonirci la nostra
Costituzione a sessant'anni dalla sua entrata in vigore, deve sempre
più rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della
loro persona". Parole che costituiscono un chiaro segno di
attenzione per l'opposizione e per "la sensibilità di molti
autorevoli colleghi verso questo tema". |