I presidi: ma non tutti hanno un pc
Addio alla pagella
L'annuncio del ministro Brunetta: Il Corriere della Sera del 13.5.2008 ROMA — «Le pagelle dei ragazzi devono essere lette su Internet al massimo entro due anni». Lo ha detto il ministro dell'Innovazione e della funzione pubblica, Renato Brunetta. Seguiremo l'esempio del governo britannico: entro il 2010 l'elettronica sostituirà la carta alle medie e superiori. Le famiglie d'oltremanica avranno la possibilità di verificare voti e assenze dei ragazzi. Già oggi possono consultare le graduatorie delle scuole, in termini di efficacia. In Italia cominceremo con l'eliminare un po' di carta. Dovrebbero sparire 8 milioni di documenti di valutazione, stampati dai nostri 11 mila istituti. La premessa è il potenziamento dell'apparato tecnologico dell'Istruzione, che però non è stato risparmiato dai tagli sin dai tempi del ministro Moratti. La pagella online non è una novità assoluta. I migliori tecnici del Nord e qualche liceo o scuola media abbastanza ricchi ce l'hanno già. La prospettiva di un allargamento a tutti gli istituti fa però discutere. Il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado, ricorda che non tutti possiedono un computer. Per questo motivo propone un avvio «sperimentale», con le pagelle di carta affiancate a quelle elettroniche. Secondo uno studio del-l'Istat pubblicato lo scorso gennaio il 30 per cento delle famiglie in cui vive almeno un minorenne non possiede un pc e oltre il 40 per cento non ha accesso a Internet da casa. Il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, teme la disaffezione delle famiglie: «La scuola verrà vissuta quasi esclusivamente in termini di collegamento online ». Dove esiste, la pagella elettronica sembra però funzionare. Succede, ad esempio, nello storico liceo classico «Berchet » di Milano dove, già da sei anni, i voti del pagellino si consultano sul web.
«Il registro online — assicura il preside
dello scientifico "Peano" di Roma, Francesco Lo Russo — non
raffredda i rapporti tra famiglie e scuola: quando un genitore vede
che le cose non vanno di solito va a parlare con i professori ». |