Assunzioni,
tanti posti al sostegno.
Miur comunica ripartizione posti da assegnare
entro 31 luglio
La Stampa,
11.7.2008
ROMA
Il Miur (Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca)
ha oggi comunicato la ripartizione per profili delle 32.000
assunzioni da realizzare entro le prossime settimane: la maggior
parte dei posti andranno al sostegno, su cui saranno immessi in
ruolo ben 6.890 posti da dividere su tutti i livelli di scuola.
Sostanzioso anche il contingente di posti riservato agli insegnanti
di scuola primaria, a cui sono state date 5.758 cattedre e a quelli
di scuola materna su cui verranno assunti 3.220 insegnanti. Meno
posti sono stati assegnati invece alla scuola media: in quella di
primo grado 4.670, ancora meno alla secondaria di secondo grado,
appena 4.297, dove negli ultimi anni erano state invece assegnate la
maggior parte delle cattedre.
Una piccola fetta di assunzioni è stata riservata sia al personale
educativo che opera negli educandati e nei convitti nazionali sia ai
docenti impegnati nelle scuole speciali per ciechi e sordi. Le
regole rimangono le stesse dello scorso anno, anche se probabilmente
per l’ultima volta alla luce le dichiarazione del ministro Gelmini:
metà dei posti andranno ai precari inseriti nelle graduatorie ad
esaurimento e l’altra metà ai vincitori dei concorsi ordinari a
cattedre.
Le assunzioni dovranno terminare, anche se non mancheranno le
deroghe, entro il 31 luglio. Ad agosto, in genere nell’ultima
decade, si procederà invece alle supplenze annuale da assegnare sui
posti rimasti scoperti.
Nei prossimi giorni viale Trastevere fornirà anche le indicazioni
per la ripartizione dei posti suddivisi per provincia e singola
classe di concorso. Per il momento si sa solo che per gli insegnanti
contingente di assunzioni sarà pari al 48% dei posti disponibili,
«salvo per la scuola media - sottolinea una nota Flc-Cgil - dove è
prevista una percentuale di circa il 24% per A043 (italiano) e del
16% per A033 (educazione tecnica)».
Queste cattedre verranno infatti ridimensionate a partire dal
prossimo anno, quando verrà applicata una riduzione di circa il 30%
del loro monte orario. «I posti non assegnati a tali classi di
concorso - continua la nota sindacale - saranno così ripartiti: il
100% dei posti vacanti per le assunzioni nelle lingue delle medie
diverse dall’inglese, il 58% di assunzione su inglese alle medie».
«I restanti posti non assegnati (circa 2.000) saranno aggiunti al
contingente del sostegno per il quale si prevede la copertura di
circa il 70% dei posti vacanti».
Non saranno inizialmente assegnati a ruolo i posti singoli, quelli
con una solo cattedra disponibile. Se risultassero tuttavia dei
posti residui da altre classi di concorso (lo scorso anno alla fine
non ne furono assegnati oltre 4.000), gli Uffici scolastici
provinciali potranno decidere se destinarli ad una classe di
concorso con posto unico tale immissione in ruolo, verificando
comunque che nei 3 anni successivi non ci sia saturazione.
Le indicazioni del Miur hanno riguardato anche il personale non
docente, cui andranno solo 7.000 immissioni in ruolo a fronte di
oltre 80.000 posti liberi, e per il quale sarà quindi applicata una
percentuale di assunzioni dell’8% salvaguardando i profili unici
(cuochi, infermieri e guardarobieri).
Per le assunzioni dei Direttori dei servizi generali ed
amministrativi (gli ex segretari) sono disponibili circa 1.330
posti: saranno accantonati 523 posti destinati al concorso
ordinario, derivanti dai mancati accantonamenti degli anni
precedenti, e saranno assegnati a ruolo 300 posti. I rimanenti posti
(circa 500) restano disponibili per il corso-concorso.
Divisi i sindacati sul provvedimento. Se per il segretario
Snals-Confsal Marco Paolo Nigi «è la risposta alle continue e
pressanti azioni esercitate del sindacato per assicurare la
stabilizzazione del posto di lavoro al personale precario, sempre
nell’auspicio che l’azione del governo possa continuare in questa
direzione anche nel futuro», precise critiche arrivano dalle altre
organizzazioni sindacali.
«Già negli incontri svolti al
ministero - spiega Maria Di Patre
della Gilda - abbiamo fortemente contestato alcuni il principio
della saturazione degli organici, secondo il quale ai tagli già
attuati si devono aggiungere in previsione i tagli degli anni
venturi. Ma anche la decisione di non immettere sui posti unici, che
penalizza i docenti precari per anni e anni su classi di concorso
sulle quali non si operano, da decenni, immissioni in ruolo». La
Flc-Cgil giudica invece le scelte di viale Trastevere ostaggio della
«volontà di questo governo di negarsi al confronto e di non tenere
in alcun conto le reali esigenze dei lavoratori e delle scuole».