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Istruzione:
studio, Italia sotto la media europea
per investimenti.

ASCA, 2.7.2008


(ASCA) - Roma, 2 lug - Nella classifica degli investimenti statali destinati all'istruzione e alla formazione l'Italia si assesta al di sotto della media europea, con una spesa in rapporto al Pil nella media Ue pari al 5,1%, che nel nostro Paese si assesta al 4,5%. E' quanto emerge dal rapporto sullo Stato sociale 2008 presentato questa mattina all'Universita' La Sapienza, secondo il quale i valori piu' elevati si hanno in Danimarca, Svezia e Finlandia, con quote percentuali che vanno dall'8,5 al 6,4, mentre quelli piu' bassi, del 3,3% e del 3,8%, si hanno, rispettivamente, in Romania e in Grecia. Il ritardo del nostro Paese, si legge nel rapporto, e' maggiore nella spesa per l'istruzione universitaria e post-universitaria, dove e' pari a quasi lo 0,8% del Pil, mentre nella Ue a 27 supera l'1,1%. Un divario di spesa che trova conferma in alcuni risultati: mentre nella media dell'Unione a 27 il 23% della popolazione tra i 25 e i 64 anni e' laureata, in Italia lo e' solo il 13% e la dinamica degli ultimi anni ha accentuato il nostro ritardo. In questa classifica, Finlandia, Danimarca, Estonia, Cipro e Svezia sono ai primi posti con quote di laureati superiori al 30%, mentre solo Malta e Romania sono di poco al di sotto del nostro Paese. E negativo risulta essere, per l'Italia, anche il dato relativo agli abbandoni scolastici precoci: il 21% della popolazione tra 18 e 24 anni ha terminato gli studi senza conseguire un diploma di scuola secondaria superiore, mentre la media comunitaria e' del 15%. Solo Spagna, Portogallo e Malta sono indietro rispetto alla nostra Penisola.