Anche la scuola primaria è sotto cura.

 Tuttoscuola, 4 luglio 2008

C'è chi si è affrettato a dire che con questa razionalizzazione del sistema di istruzione finalizzata al risparmio di milioni euro (che presuppone una riforma generale degli ordinamenti) nella scuola primaria-elementare si ritornerà al maestro unico.Si è parlato anche di interventi sul tempo pieno, ma il ministro Gelmini ha tranquillizzato in merito.

Il decreto legge 112/2008 dedica un passaggio, peraltro molto generico, proprio alla scuola primaria per la quale si prevede una rimodulazione dell'attuale organizzazione didattica della scuola primaria (comma 4, lettera d). Nel criptico linguaggio burocratico cosa significa rimodulare l'organizzazione didattica? Proviamo a decodificare.

Attualmente nel tempo normale della scuola primaria, organizzata su 27 ore settimanali obbligatorie e 3 facoltative opzionali, funziona ancora sostanzialmente l'organizzazione dei tre docenti su due classi (il cosiddetto modulo).

La riforma potrebbe puntare, ad esempio, al superamento sostanziale di questa organizzazione modulare, puntando a soluzioni che potrebbero ricordare la vicenda del tutor. Se, cioè, il modulo, abrogato come modello nazionale ma confermato spesso come scelta autonoma, venisse cancellato prevedendone un parziale superamento, potremmo avere l'assegnazione dei docenti a più classi, andando alla modifica sostanziale del tempo di compresenza. Ovviamente questa rimodulazione, vista l'esigenza di risparmiare, si baserebbe su un tempo scuola limitato alle 27 ore obbligatorie attuali, riducendo o annullando gli spazi per gli insegnamenti facoltativi e opzionali.