La Gelmini insiste: "I tetti di spesa ci sono, le scuole devono vigilare"
Dall'Adoc agli studenti chiedono maggior potere di controllo per le famiglie

Il ministro: "Ancora più vigilanza".
I consumatori: libri a noleggio.

Salvo Intravaia, la Repubblica 11.7.2008

"Più potere alle famiglie" e "libri a noleggio". Dopo l'inchiesta di "Repubblica.it" sul costo dei libri di testo scolastici arrivano le prime reazioni di studenti e associazioni dei consumatori. Ma il ministro, Mariastella Gelmini, ribadisce che "i tetti ci sono e occorre una maggiore vigilanza da parte dei capi d'istituto perché i limiti di spesa fissati dal decreto ministeriale non vengano oltrepassati". Per la Rete degli studenti è necessario che "famiglie e studenti abbiano il potere di bloccare le adozioni dei libri da parte del consiglio di istituto quando i tetti non vengono rispettati". L'Adoc propone un'altra ricetta: "noleggiare i testi scolastici anziché comprarli".

L'inchiesta di "Repubblica" su 300 prime classi di liceo classico e scientifico ha evidenziato che nel 73 per cento dei casi il tetto di 320 euro al classico e 305 allo scientifico per il prossimo anno scolastico verrà superato. In alcuni casi si tratta di scostamenti di pochi euro ma nel 42 per cento i tetti vengono oltrepassati del 10 per cento e oltre. "E' ora - ribadiscono gli studenti - che sulle politiche di abbattimento dei costi per i libri di testo si faccia una politica seria e di lungo periodo anziché continuare con proclami e provvedimenti di facciata: le famiglie meno abbienti devono essere sostenute tramite borse e buoni-libro che, invece, troppo spesso finiscono in tasca a chi paga la retta salatissima di scuole private".

La Rete degli studenti chiede maggiore attenzione e risorse adeguate. "Gli e-book, libri misti carta e digitale - spiegano gli studenti - non possono essere una soluzione in un Paese in cui l'accesso alla Rete e la dotazione di computer per scuola sono fra i più bassi d'Europa". Gli studenti concludono invitando il Ministro a "rimboccarsi le maniche per sostenere il diritto allo studio, anche tramite quelle risorse economiche che il suo collega Tremonti ha già falcidiato".

Per Carlo Pileri, presidente dell'Adoc, la soluzione al problema sta nel noleggiare i libri scolastici. "Il noleggio - dice - è una soluzione già adottata in altri Paesi europei che offre al consumatore nuove opportunità di risparmio". Se i libri scolastici si prendessero in prestito, secondo l'Adoc, si potrebbe ottenere un taglio di circa il 50 per cento della spesa familiare destinata allo studio dei figli. Spesa che nell'ultimo anno è aumentata di circa il 12 per cento". Il perché è presto detto. "In Italia, la vita media di un libro - spiega Pileri - è una delle più basse d'Europa, se non la più bassa. Un libro di testo dura in media due anni, tre in meno rispetto alla media europea, costringendo le famiglie a sostenere per i diversi figli spese sempre maggiori. Da indicazioni ministeriali la vita media di un libro dovrebbe essere minimo di 3 anni, con la possibilità di un cambio di edizione giustificato solo se presente una variazione di almeno il 25 per cento del suo contenuto". Ma le cose funzionano diversamente.

"Ma in realtà - continua il presidente dell'Adoc - questo non avviene, dato che ogni anno escono nuove edizioni e nuovi prezzi, nella maggior parte dei casi aumentati a causa di un capitolo in più rispetto alla vecchia edizione, che poi puntualmente non viene studiato, oppure perché aggiunto un supporto ipertestuale che poi non viene incluso nel programma scolastico". L'Adoc ha deciso di portare avanti la prima class action contro gli editori, basandosi sull'indagine dell'Antitrust partita lo scorso anno "in relazione - continua Pileri - ai continui aumenti del costo dei libri di testo, per ottenere il rimborso di quanto pagato in più dai consumatori negli scorsi cinque anni scolastici".

Ma la colpa del salasso annuale per i testi scolastici non sarebbe solo degli editori. "Non è il prezzo del singolo libro di testo - spiega la Gelmini - che determina la spesa complessiva per la famiglie, ma il complesso della dotazione libraria della singola classe. I singoli consigli di classe - conclude il ministro dell'Istruzione - nell'adottare i testi delle diverse discipline dovrebbero ponderate le scelte per non andare oltre quanto stabilito dalla normativa".