Istruzione per gli adulti: indietro tutta? Tuttoscuola, 5 luglio 2008
A cominciare dal prossimo anno, secondo i piani definiti dalla
Finanziaria 2007, l'istruzione degli adulti avrebbe dovuto cambiare
pelle e riorganizzarsi unitariamente in centri provinciali dotati di
autonomia, come qualsiasi istituzione scolastica. I nuovi centri
avrebbero dovuto unificare i Ctp (centri territoriali permanenti) e
i corsi serali per adulti sotto un'unica gestione
organizzativo-amministrativa, ma il decreto legge 112/08 ci ha messo
la coda. Tra i nuovi criteri di razionalizzazione - che significano
riduzione di spesa - la nuova norma prevede anche la "ridefinizione
dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per
gli adulti, ivi compresi i corsi serali, previsto dalla vigente
normativa".Non è facile interpretare il senso di quella "ridefinizione
dell'assetto dei virtuali centri di istruzione, ma certamente, visto
lo spirito che pervade tutto il decreto legge, non potrò che
trattarsi di riduzione della spesa. È prevedibile, quindi che
l'annunciata riforma venga rinviata a tempo da definire, forse
preparando il passaggio dell'intera materia dell'educazione e
istruzione degli adulti alla diretta competenza delle regioni, come
da tempo si prevedeva.Tra le strategie di Lisbona per il 2010 vi è
anche l'obiettivo di espandere l'istruzione degli adulti che nel
nostro Paese è ferma a poco meno dell'8% della popolazione, mentre
in molti Paesi dell'Unione, soprattutto nelle aree del nord Europa
riscuote consensi e successi. |