L'assemblea straordinaria non approva il bilancio preventivo
Docenti e ricercatori minacciano scioperi e manifestazioni

La Sapienza, anno a rischio.
"Con i tagli impossibile lavorare".

Il rettore Guarini:"Sarà inevitabile aumentare le tasse universitarie"

 la Repubblica 21.7.2008

ROMA - Il più grande ateneo italiano potrebbe non iniziare l'anno accademico 2008-2009. I tagli annunciati dal governo con il decreto legge del 25 giugno, che anticipa la manovra finanziaria, si scontrano con la ferma opposizione dei vertici dell'Università La Sapienza di Roma. Il rettore Renato Guarini ha convocato un'assemblea straordinaria aperta a tutti per discutere i provvedimenti da prendere sulla manovra del governo.

L'assemblea. Durante l'assemblea è stata approvata una mozione, preparata dal rettore vicario Luigi Frati, che boccia senza appello la manovra e stabilisce che "in queste condizioni non si può predisporre il bilancio preventivo del 2009". La mancata approvazione del bilancio viene motivata dal rettore secondo cui "il 90% del fondo di finanziamento ordinario statale è già destinato agli stipendi del personale accademico, se lo tagliano come dicono non ci saranno più i soldi neanche per quelli, figuriamoci per la ricerca e i progetti". Secondo i dati illustrati da Guarini, i tagli promossi dal governo, che nei piani dovrebbero permettere un risparmio di 1,4 miliardi di euro, colpiranno La Sapienza per un importo di circa 160 milioni, divisi tra i 116 milioni del taglio al fondo di funzionamento ordinario, i 7,5 mln in meno per la riduzione del fondo di trattamento accessorio e i 36 milioni che derivano dalla riduzione della progressione economica dei docenti.

"Dobbiamo ottenere la sospensione dell'applicazione del decreto 112 - ha tuonato Guarini - Avrà un impatto pericoloso, perchè prevede un taglio indiscriminato di fondi e costringerà gli atenei ad aumentare le tasse universitarie".

Gli studenti e i docenti. Una posizione quella del rettore, appoggiata anche da docenti e studenti che, dopo gli annunci degli scorsi giorni, si stanno già organizzando per manifestare contro il decreto legge. "Domani- spiega Marco Merafina, coordinatore nazionale dei ricercatori e senatore accademico della Sapienza- ci sarà in questo ateneo un'assemblea generale nazionale con rappresentanti da tutta italia in cui discuteremo anche della possibilità di non far partire il prossimo anno accademico.
Ricercatori e docenti hanno annunciato le loro modalità di protesta: i primi non accetteranno affidamenti, mentre i secondi si limiteranno al lavoro ordinario, togliendo la propria disponibilità ai carichi aggiuntivi. A rischio ci sarebbero il 30% delle lezioni.
La mozione della Sapienza arriverà giovedì alla riunione della Crui (conferenza dei rettori), da cui ci si attende una posizione unica sulla contestazione alla manovra.