Gelmini: raffica di proposte, da TuttoscuolaNEWS, n. 356, 28 luglio 2008 Dopo un esordio prudente, quasi col freno tirato, e la presentazione delle linee generali del suo programma nelle sedi istituzionali (le Commissioni Cultura della Camera e del Senato), il ministro Mariastella Gelmini ha rilasciato una serie crescente di dichiarazioni, interviste e prese di posizione, culminata in una impegnata partecipazione al popolare programma radiofonico di Rai 1 “Radio anch’io” dello scorso 24 luglio. In questa occasione la titolare del Ministero di viale Trastevere (quarta donna ad occupare questo incarico nell’Italia repubblicana, dopo Falcucci, Russo Jervolino e Moratti) ha toccato tutti i temi sui quali era intervenuta nelle ultime settimane, dal ripristino del sette in condotta (o meglio delle sue conseguenze) al ritorno del grembiule, dalla non contrarietà agli esami di riparazione alla chiusura delle Ssis e alla revisione del modello di reclutamento dei docenti. In più ha aggiunto un’esplicita apertura verso la settimana corta nella scuola. “Con le modifiche normative che scatteranno da settembre 2009 – ha detto - rivedremo gli orari delle singole materie e dei cicli scolastici. Sarà quella la sede per valutare se lasciare agli studenti il sabato libero, ma mantenendo il tempo pieno, perché credo sia importante per le famiglie”. La precisazione sul mantenimento del tempo pieno, come quella sulle modalità del reclutamento (rinviate alla competenza del Parlamento), e anche le assicurazioni date ai precari delle graduatorie permanenti, mostrano che la Gelmini sta calibrando il suo approccio su alcune delle tematiche più delicate e a rischio di scontro politico e sociale. Anche sull’obbligo a 16 anni ha scelto una linea rassicurante. E non manca di ribadire la sua disponibilità al dialogo.
Servirà
tutto questo a metterla al riparo dalla tempesta che si annuncia
all’apertura del nuovo anno scolastico, quando cominceranno ad
avvertirsi le conseguenze della stangata inferta dal decreto legge
112/2008 al bilancio del ministero dell’istruzione? |