La richiesta dopo lo stop del governo al bonus
di 25 punti per i diplomati migliori
Le Unioni universitarie: la Repubblica 9.6.2008 ROMA - "La legge 264/99, che ha introdotto in Italia il numero chiuso, va abrogata e serve al più presto una nuova norma sull'accesso all'università, costruita attraverso il confronto con i protagonisti degli atenei e con gli studenti". L'Udu, l'Unione degli Universitari, ribadisce il suo "no" ai test di ingresso alle facoltà a numero chiuso all'indomani dello stop voluto dal governo Berlusconi al decreto Mussi-Fioroni, che prevedeva 25 punti di bonus nei test d'ingresso alle facoltà a numero ridotto per i diplomati "eccellenti". L'Udu accoglie "con sollievo" il fatto che il bonus non entri in vigore a partire dal prossimo anno accademico, ma chiede chiarimenti all'attuale ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini. Vuole sapere, cioè, se il blocco sia solo provvisorio e se ci saranno modifiche al meccanismo dei test d'ammissione. Il loro obiettivo, infatti, è l'eliminazione di qualsiasi ostacolo all'accesso. Sulla stessa linea anche la Rete studenti e l'Unione degli studenti (Uds), che dice: "Chiediamo al ministro di non fermarsi a questo primo passo, ma di continuare con l'annullamento di tutte le barriere all'accesso all'istruzione superiore".
Le associazioni studentesche ritengono infatti
che "la selezione all'entrata del sistema universitario sia una
misura classista e contraria al diritto di ciascuno di scegliere
cosa studiare in completa libertà". Una libertà di scelta invocata a
maggior ragione dopo
gli scandali e i presunti brogli nei test
d'ingresso dello scorso anno. |