Nei tabelloni accanto ai nomi solo l'esito «positivo» o «negativo» Maturità, i voti diventano segreti.
Scuola La direttiva del ministero decisa da
Fioroni è stata modificata Annachiara Sacchi Il Corriere della Sera, 24.6.2008 MILANO — La mano tremante che segue nomi e numeri, quel batticuore nel vedere scritto sul tabellone un risultato inaspettato, l'angoscia di chi sperava in qualcosa in più di «un misero 60», gli spintoni per arrivare davanti e capire chi è andato bene e chi male. Scene da maturità. Quando uno o due punti facevano la differenza. Tutto finito, addio cartelloni e «confronti incrociati». Da quest'anno solo i più bravi, i ragazzi da lode, vedranno pubblicato il loro voto. Per tutti gli altri, mistero. O meglio: «esito positivo» per i promossi, «esito negativo» per i bocciati. Il punteggio andrà richiesto in segreteria. La decisione, presa lo scorso venerdì, corregge in parte una disposizione dell'ex ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni. Nell'ordinanza numero 30 dello scorso marzo, l'allora titolare di viale Trastevere stabilì che l'esito degli esami di Stato dovesse essere indicato solo con «diplomato» o «non diplomato ». Niente voto. «Da parte nostra — racconta l'ex viceministro, Mariangela Bastico — fu accolta la richiesta delle associazioni dei disabili che si sentivano discriminate dai tabelloni. I ragazzi con handicap gravi non ricevono un diploma, ma un attestato di competenza, senza punteggio. Erano riconoscibili ». Questione «di sensibilità», ribadisce Mariangela Bastico, non di privacy. Anzi, il Garante Francesco Pizzetti, precisa: «L'autorità per la protezione dei dati personali non è stata interpellata a questo proposito». Voto segreto, dunque. Lo ribadisce la nota firmata il 20 giugno dal direttore generale del ministero, Mario Dutto. Con un ulteriore «inasprimento» a favore dei portatori di handicap (su mezzo milione di maturandi, i disabili sono circa 6 mila): non più «diplomato» o no, ma «esito positivo» o «negativo». Un cambiamento necessario «al fine di evitare eventuali contenziosi » sulla questione dell'attestato.
Certo, un po' di delusione c'è. Tra i ragazzi,
ma soprattutto tra gli insegnanti. Per Michele D'Elia, preside del
liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano, «è una grave
scorrettezza formale e sostanziale inserire una modifica del genere
mentre sono in corso gli esami ( ieri la terza prova di maturità,
ndr.) ». Il commento è duro: «È un attacco all'autonomia delle
scuole che va a danno degli studenti, soprattutto dei più bravi.
Altro che trasparenza, questo è appiattimento culturale». |