Educazione civica/1. Tuttoscuola, 6 giugno 2008 Il 30 maggio il ministro dell'istruzione, universitā e ricerca Gelmini ha partecipato alla "Festa di Primavera" dedicata all' "Anno Internazionale del Pianeta Terra", che si č svolta al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. In tale occasione, come aveva fatto pochi giorni prima in occasione della celebrazione del 16° anniversario della strage di Capaci, il ministro č tornata sulla "necessitā di valorizzare all'interno della nostra scuola lo studio dell'educazione civica che comprende anche l'educazione ambientale". Nelle due circostanze che le hanno offerto la possibilitā di esprimersi pubblicamente su temi di politica scolastica il ministro Gelmini ha dunque scelto di valorizzare il ruolo dell'educazione civica: "un insegnamento", ha detto, "che ha assunto un ruolo strategico per la crescita della persona e la formazione del cittadino", e che proprio per questo richiede la realizzazione di "programmi e progetti" capaci di riqualificarla "fortemente". Facendo riferimento all'emergenza rifiuti che ha colpito Napoli e la Campania, la Gelmini ha accennato a "progetti didattici che diano la possibilitā agli studenti, soprattutto di questa regione, e sin dalla scuola primaria, di approfondire queste tematiche fondamentali per il futuro del nostro Paese".
Sembra chiaro che il ministro non pensa tanto a una materia di tipo
tradizionale, ancorché centrata su temi e valori di tipo
costituzionale e pubblico, quanto su azioni didattiche che - come
nel caso dell'educazione ambientale - mettano in relazione norme e
comportamenti, apprendimento teorico e pratiche conseguenti. Un
compito trasversale che, anche al di lā dell'"ora di educazione
civica" che va incentrata sulla Costituzione, come l'autorevole voce
di Luciano Corradini non si stanca di ripetere (alleghiamo a
riguardo un interessante
documento), coinvolga tutti gli insegnanti e gli
insegnamenti. Vedremo cosa concretamente proporrā il ministro. |