Scuola

UDS:
incontro ministro deludente,
niente sanatoria debiti.

Critiche a Gelmini: non c'è strategia rilancio scuola pubblica

ApCOM , 3.6.2008

Roma, 3 giu. (Apcom) - "Non vediamo una strategia di rilancio della scuola pubblica, anzi ci sembra di assistere ad un preoccupante ritorno alla stagione morattiana che tanto abbiamo contestato". E' negativo il giudizio dell'Unione degli studenti sull'incontro svolto nel pomeriggio con il ministro del Miur, Maria Stella Gelmini, assieme a tutte le rappresentanze delle associazioni studentesche.

Gli studenti, vicini alla sinistra giovanile, speravano in particolare in una sanatoria immediata sul nuovo sistema dei debiti. Negli ultimi giorni l'associazione studentesca ha avviato anche una petizione raccogliendo più di 5.000 mila firme on line e altre 20.000 cartacee: "è la dimostrazione - sottolineano - che la nostra richiesta parte da un fortissimo disagio vissuto dagli studenti e dalle studentesse".

L'incontro con il ministro non hanno dato però le risposte che volevano. "Non sono state al momento accolte le nostre richieste - sottolinea la nota dell'Uds - frutto dell'illegalità diffusa all'interno delle nostre scuole che non hanno in nessun modo assicurato il diritto al recupero, necessario per garantire un diritto allo studio sempre più inesistente nel nostro paese".

Gli studenti hanno anche presentato al ministro le priorità sulla scuola da attuare nei primi 100 giorni: oltre all'immediata sanatoria sui debiti hanno chiesto la cancellazione delle riforme Moratti e la valorizzazione dell'obbligo scolastico a 16 anni, l'ampliamento dei servizi della carta di cittadinanza studentesca 'Io Studio', l'istituzione immediata di uno statuto per gli studenti in stage, un piano di investimenti straordinario per l'edilizia scolastica e per la didattica.

"Abbiamo inoltre ricordato al ministro - concludono dall'Uds - che senza un intervento immediato su questi punti non ci sarà spazio per un dialogo ma anzi saremo sin da subito nelle piazze per dimostrare ancora una volta che non abbiamo governi amici".