Giulio Tremonti rovescia la filosofia dei
controlli Libri online per scuole e università.
Manovra, assegni "liberi" fino a 12.500 euro.
Entro l'anno i criteri per i siti nucleari Roberto Petrini, la Repubblica 17.6.2008 ROMA - Giulio Tremonti rovescia la filosofia dei controlli del suo predecessore Vincenzo Visco e si avvia ad introdurre nella manovra di domani una serie di norme che allentano la morsa del Fisco: si parla dell'abolizione dell'elenco dei clienti-fornitori che i commercianti sono tenuti a riversare per via telematica all'Agenzia delle entarte; retromarcia anche sulla norma, scattata il 30 aprile, che vietava il pagamento in contanti e imponeva l'assegno non-trasferibile oltre quota 5.000 euro: si tornerà alla soglia dei 12.500 euro. Negata, con una norma, anche l'operazione dell'Agenzia delle entrate delle scorse settimane di diffusione on line dei redditi degli italiani: si studia una maxi multa fino a 90 mila euro per chi viola le disposizioni. Queste le novità delle ultime ore in vista del consiglio dei ministri di domani chiamato ad anticipare di tre mesi il varo della Finanziaria 2009 del peso tra entrate e tagli di 13,1 miliardi. L'intervento, accompagnato probabilmente dal Dpef e da una correzione di un paio di miliardi per l'anno in corso, avrà un orizzonte triennale: l'obiettivo è quello di reperire 34,8 miliardi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2011. L'intervento sulle spese conterrà tagli agli enti locali, alla sanità e alla pubblica amministrazione. Previsto un maggior gettito fiscale di 2-4 miliardi: oltre alla tassa Robin Hood per i petrolieri, c'è un rilevante intervento su banche e assicurazioni con l'introduzione di un limite alla deducibilità degli interessi passivi, il posticipo alla svalutazione dei crediti e anticipi sull'imposta di bollo che le banche riscuotono come sostituto d'imposta. Prima del consiglio dei ministri di domani il governo incontrerà i sindacati e oggi vedrà i Comuni, le Regioni e le Province. Proprio il mondo degli enti locali è sul piede di guerra: le indiscrezioni parlano di un intervento deciso del ministro Brunetta volto a cancellare le Province delle aree metropolitane (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Napoli) e a eliminare le Comunità montane. L'operazione-tagli continuerà con la riedizione del tetto Gordon Brown del 2 per cento alla crescita delle spese dei ministeri in grado di far risparmiare 10 miliardi in tre anni. Scure sugli sprechi: abolizione degli enti con meno di 50 dipendenti, la riduzione delle consulenze, stretta sui fannulloni, riduzione del materiale cartaceo del 50 per cento e un colpo di freno alla stabilizzazione dei precari. Per la sanità si punterà ad un risparmio del 10 per cento della spesa farmaceutica con ricette specialistiche online. Altre risorse, circa 4 miliardi, verranno dalla complessa operazione di vendita delle caserme. Nei provvedimenti (sicuramente un decreto per tagli-tasse unito a uno o più disegni dei legge) compaiono anche interventi su pensioni e mercato del lavoro: verrà abolito il divieto di cumulo tra salario e pensione, modifiche si profilano per i contratti a termine e per l'apprendistato. Deciso l'intervento sull'energia e i servizi pubblici locali: per il nucleare entro fine anno dovrebbero essere individuati i siti, per le le utilities si introdurrà l'obbligo della gara aperta ai privati per le concessioni. Un piano vasto, che all'interno del governo amano paragonare al rapporto Attali, e che contiene anche misure per la semplificazione della vita dei cittadini: come la pubblicazione dei libri di testo scolastici e universitari on line con pagamento dei diritti, la semplificazione delle leggi, il raddoppio a 10 anni della validità della carta d'identità. Sul piano sociale torna il bonus bebè ma a partire dal prossimo anno, parte un programma di edilizia popolare imperniato su fondi etici e sul rilancio del piano Brunetta di vendita di negozi e immobili diventati di pregio degli Iacp per dare abitazioni agli sfrattati.
Quanto alla questione Roma-Milano: la Capitale
si aspetta un sostegno, nell'ordine di mezzo miliardo di euro, per
far fonte all'emergenza deficit; per il capoluogo lombardo invece,
come ha annunciato il ministro per la Semplificazione normativa
Roberto Calderoli, arriveranno con il decreto di mercoledì le prime
risorse economiche per l'organizzazione dell'Expo. |