I PRIMI SCRUTINI

Indebitati fino al collo.

Andrea Rossi, La Stampa, 15.6.2008

TORINO
L’aspettavano. La temevano. Sapevano che quest’anno la musica sarebbe cambiata: vietato scherzare, nessuno avrebbe potuto galleggiare tra le insufficienze sperando di farla franca con tre o quattro debiti. Così è stato. I verdetti sono arrivati ieri mattina quando molte scuole superiori di Torino hanno pubblicato i tabelloni con i risultati di fine anno. Per i maturandi la «sentenza» era arrivata già qualche giorno fa. Per tutti gli altri è arrivata ieri. I primi risultati parlano chiaro: più bocciati e una valanga di indebitati. Meno dell’anno scorso, quasi ovunque. Stavolta, però, la musica è diversa: chi si è trascinato fino all’ultimo una o più insufficienze non se la caverà con il debito formativo. Dovrà frequentare i corsi di recupero e sostenere una prova prima dell’inizio del prossimo anno scolastico: lì si decideranno i destini di uno studente su quattro. Al liceo Copernico, tanto per fare un esempio, i bocciati non superano l’8 per cento ma i rimandati sono addirittura il 29 per cento. Stefano Grosso, il dirigente scolastico, non sembra preoccupato: «Ci siamo allineati alla filosofia di quest’anno, che ci imponeva di essere rigidi nella valutazione. Abbiamo promosso il possibile e respinto l’impossibile. Per tutto il resto si vedrà dopo i corsi di recupero». Vivranno così, «sospesi», ancora per almeno un mese. Oppure annasperanno nell’incertezza fino a settembre, perché alcune scuole hanno deciso di bruciare le tappe e chiudere la partita entro metà luglio, mentre altre organizzeranno corsi di recupero ed esami a settembre. All’istituto tecnico Avogadro quasi uno studente su due ha ricevuto dagli scrutini una brutta notizia. Si è trovato di fronte una sfilza di caselle bianche, non compilate, e un verdetto amaro: «Giudizio sospeso» o «Non ammesso alla classe successiva».

Per conoscere il perché - come bocciati e rimandati di tutte le altre scuole - si dovrà presentare a scuola e ritirare la sua pagella. «Queste sono le regole - spiega il preside del liceo scientifico Galileo Ferraris, Mario Perrini -. Prima di esporre i tabelloni abbiamo avvisato gli studenti non promossi uno per uno». Al Galfer, tutto sommato, è andata bene: oltre il cinque per cento di bocciati e uno studente su cinque che si dovrà presentare entro settembre per recuperare le insufficienze». Niente a che vedere con gli istituti tecnici dove, con poche eccezioni, i promossi quasi finiscono schiacciati dalla massa di chi non è riuscito a cavarsela. Prendete la seconda C dell’istituto professionale Giulio: su diciotto alunni si sono salvati in quattro.

E gli altri? Divisi equamente: sette bocciati e sette sospesi. Sorte analoga in seconda A: 24 studenti, dieci bocciati e quattro sospesi. In totale, le classi prime, seconde e quarte (perché in terza e quinta si sostiene l’esame) totalizzano 114 sospesi. Franco Francavilla, preside dell’istituto Galileo Galilei si sente quasi un privilegiato, rispetto a molti suoi colleghi. Certo, c’è il caso della quarta Am - quindici studenti di cui dieci sospesi e uno bocciato - però il verdetto supera le aspettative: «È andata bene: solo il dieci per cento di bocciati e il quattordici di sospesi». (ha collaborato Delia Cosereanu)